La notizia della morte di Paolo Benvenuti purtroppo non mi prende di sorpresa. Sapevo che stava poco bene ma in questi casi si spera sempre in qualcosa di diverso.
Paolo lo conoscevo dai tempi del liceo: allora non era solo uno studente modello, specie nelle materie letterarie, ma una ragazzo molto più grande della sua età, tanto che il nostro professore di filosofia (Paolo aveva qualche anno più di me) lo convocava come supplente quando lui era malato.
La sua intelligenza, permeata di sagace ironia, gli permetteva però di essere ironicamente serio e con lui era bello e rilassante discutere di tutto, anche in anni dove parlare di politica portava spesso a infiammare gli animi.
Era una persona gentile, equilibrata, sempre disposta al sorriso e sempre disponibile per tutti. Così era a scuola e così l’ho ritrovato anni dopo, quando le nostre strade si sono incrociate nuovamente, nel mondo del vino.
Non è facile trovare le parole per dire quanto mi dispiaccia e riesco solo a immaginare il dolore della moglie Federica, dei figli, dei fratelli e della sorella. A loro un abbraccio.
Oggi, attorno alle 13, si aprirà la camera ardente all’ospedale Le Scotte di Siena, domani, venerdì 10 gennaio, ci sarà il funerale alle 15, nella Chiesa di San Lucchese a Poggibonsi.