Mocavero, dalla DOC più nota e affidabile un Salice Salentino OK1 min read

Continua l’attacco alla diligenza, gli indiani ormai scorrazzano e  rischiano di farla cappottare.
Sembra la scena di un classico film western ed invece  l’immagine descrive  bene  quello che sta accadendo nel mondo delle DOC-DOCG italiane. Chi pensava che pur con le sue incongruenze la nuova OCM avrebbe messo fine alle denominazioni inutili, ridimensionandone il numero, dovrà ricredersi. Per la sola Puglia qualora dovessero andare in porto le ultime due e  con la DOCG già certa, si arriverebbe  al considerevole numero di 29, terzi dopo Piemonte e Toscana, con buona pace di chi si aspettava un miglioramento. Chi non teme assolutamente ridimensionamenti, la sua stella brilla di luce propria, confermandosi sicuramente la DOC  più conosciuta all’estero e tra le più affidabili,  è il Salice Salentino, qui nella versione della dinamica azienda dei fratelli della azienda Mocavero in quel di  Arnesano che coniuga tradizione e modernità in ugual misura. Rosso rubino con accenni di riflessi granata. Al naso colpisce per l’integrità del frutto con richiami a quelli neri  di sottobosco, quasi di confettura. In bocca ha ingresso misurato evidenziando la maturità del frutto sostenuto da una buona acidità e da tannini molto ben lavorati. Un vino immediato  che esprime grande piacevolezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salice Salentino Rosso DOC  2007
Az.: Mocavero
Tel. : 0832.327194
Uvaggio: Negroamaro+Malvasia nera 20%
Prezzo: 7 €

 

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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