Bottiglie più leggere: un obbligo per biodinamici e biologici?4 min read

Mi scuso con i lettori ma, prima di entrare in argomento, dovranno sorbirsi queste due definizioni, rispettivamente di agricoltura biologica e biodinamica.

 

  • L’IFOAM, (International Federation of Organic Agriculture Movements), così definisce l’agricoltura biologica: "Tutti i sistemi agricoli che promuovono la produzione di alimenti e fibre in modo sano socialmente, economicamente e dal punto di vista ambientale… L’agricoltura biologica riduce drasticamente l’impiego di input esterni attraverso l’esclusione di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi.
  • Per  l’Agricoltura Biodinamica L’obiettivo ultimo è quello di poter fornire alimenti adatti a una umanità ed a un’ ambiente planetario sempre in evoluzione. Riuscire ad aver cura della terra per aver cura dell’uomo e viceversa (fonte  www.agricolturabiodinamica.it)

 

 

Non è finita qui: adesso dovete sciropparvi anche un bel “nanetto” alla Frassica. Sono stato a visitare un produttore biodinamico. Una persona bravissima, molto seria, che segue con rigore i metodi biodinamici e va anche oltre, tanto da utilizzare il cavallo al posto del trattore. Ho parlato con lui per due ore, abbiamo visitato i vigneti e forse sono riuscito a capire (ma ci vuole tempo per queste cose) il profondo rispetto che lui ( e la biodinamica) ha per tutte le forme di vita. Arriva il momento dell’assaggio dei vini e mi mette davanti una bottiglia pesantissima con dentro il suo (ottimo) vino. A quel punto gli domando se, dopo tutto quello che fa per produrre in maniera naturale, non trovi strano di mettere il suo vino in una bottiglia che, con quel peso, inquina di più alla produzione, nel trasporto all’azienda, nel trasporto dall’azienda al rivenditore/consumatore e nel riciclaggio.  Lui mi ha guardato ed ha motivato la cosa col fatto che consumando così poche bottiglie non è facile trovare una partita di bottiglie leggere “di quella forma”. Mi sono fermato lì ma volevo dirgli che non era facile nemmeno scegliere di lavorare con un cavallo al posto del più facile e comodo, trattore, non era facile sfalciare a mano la sua azienda in 8 giorni invece che in 8 ore, come veniva fatto prima. In realtà la motivazione vera è che non ci aveva mai pensato.

Come credo non ci abbiamo mai pensato tutti quei produttori biologici che usano bottiglie pesanti pur dovendo in vigna ridurre “drasticamente l’impiego di input esterni attraverso l’esclusione di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi.” Così quando si tratta di ridurre sostanze chimiche sul proprio terreno non ci sono problemi mentre invece sul far diminuire quelle che servono per conservare, stoccare e trasportare il proprio vino (sostanze chimiche per la produzione del vetro, gasi di scarico dei camion, etc) fuori di casa nessuno mette bocca.

La stessa biodinamica  si pone come scopo “aver cura della terra per aver cura dell’uomo e viceversa”:  e non pensate che risparmiare in vetro, in gas di scarico dei mezzi per trasportarlo, in combustibile per riciclarlo sia avere cura della terra e dell’uomo?

Mi accorgo di averla messa giù dura e mi scuso, anche perché moltissimi produttori biologici e biodinamici usano bottiglie “in regola”,  ma volevo far capire a chi sicuramente è più sensibile a questi concetti che non si può essere biologici e biodinamici in casa propria e “inquinatori al pari degli altri” fuori dalle pareti domestiche.

Cari produttori biodinamici e biologici: forse molti di voi non hanno mai preso in considerazione questa parte della  filiera produttiva ma non è un buon motivo per non pensarci adesso. Diminuire il peso delle bottiglie di vetro non solo è biologico (e ti fa risparmiare) ma è buon modo per prendersi a cuore il problemi del pianeta ANCHE  fuori dal proprio orticello, quasi un modo per esportare il biologico ed il biodinamico.

Utilizzare contenitori leggeri e mettere in etichetta la scritta “Uso una bottiglia leggera perché ho cura dell’uomo e della terra” non credete  sarebbe anche un bel veicolo pubblicitario per i vostri ideali e per i vostri movimenti?
Care associazioni di produttori biologici e biodinamici: non pensate sarebbe giusto inserire come regola generale quella di usare vetri leggeri, mettendo magari nero su bianco anche i pesi?

Chiudo ricordando che quanto detto per i biologici e biodinamici  vale a maggior ragione per chi non lo è. Insomma cari produttori di vino, come dice  De Gregori “La storia siamo noi: nessuno si senta escluso.”

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Bottiglie più leggere: un obbligo per biodinamici e biologici?4 min read

  1. Argomento stimolante. Come già  scritto su Intravino a proposito del peso delle bottiglie, ho una certa difficoltà  a proporre Chianti Classico in bottiglia di peso inferiore a 450gr. Non sono molto conosciuto in Italia e rischio essere confuso con Chianti dozzinale. Il peso delle bottiglie, nell’industria del vetro, sembra essere a quanto mi risulta l’unico discrimine sul prezzo e quindi sul prestigio della bottiglia che ha un’importanza non trascurabile. Ci vorrebbero delle bottiglie belle e leggere ma con una “plusvalenza”di prestigio di qualche tipo, (senza scadere nel kitsch però.) Saluti

  2. D’accordo,ma di conseguenza quale tappo?etichetta, con quanti colori o particolari rifiniture?cartone per iltrasporto?
    Non rischiamo di appiattirci mutilando la creatività  dei produttori?
    Saluti,Pierluigi Socci.

  3. Non credo che “in conseguenza” si debba rivoluzionare il settore packaging (credo si scriva cosà¬). Diminure il peso della bottiglia è cosa facile, semplice e fa risparmiare. Inoltre porterebbe molta chiarezza in un mercato drogato da bottiglie che vogliono camuffare non conservare e presentare al meglio. Non parlo di rivoluzioni, parlo di semplici aggiustamenti che portano vantaggi a tutti.

  4. La campagna di sensibilizzazione di Carlo è sempre convincente e continua. Auspico che tutti i produttori ma anche i consumatori comprendino che occorre cambiare. Occorre puntare sul sodo e non sulle apparenze: in sostanza si deve vendere il vino, non il resto. Se poi giornalisti come Carlo divulgano con qualsiasi mezzo il valore aggiunto di questo tipo di scelte virtuose, i consumatori sceglieranno più volentieri la bottiglia leggera e scarteranno quella pesante!

  5. Non come produttori biologici già  seguiamo questa filosofia. Bottiglie non più pesanti di 480 grammi. Ma qualche rimostranza ci viene fatta dai nostri clienti che si aspettano, almeno per la nostra etichetta più importante, una bottiglia pesante! Bisogna anche far capire agli enotecari ed ai consumatori che lo spessore ed il peso del vetro non significano nulla per la conservazione di un vino importante.
    Altri sforzi li stiamo facendo: abbiamo il solare termico e presto introdurremo il fotovoltaico.

  6. E bravo Giovan Battista! Sono sicuro che se i produttori saranno convinti delle loro bottiglie leggere come del loro prodotto, gli enotecari ed i ristoratori capiranno e si adegueranno, spiegando magari anche il perchè ai clienti e creando quella filiera virtuosa che tanto bene farebbe a tutti.

  7. Per la mia esperienza nessun problema per la bottiglia leggera, ho trovato molta più attenzione verso la qualità  del tappo. Alcune cose le puoi anche spiegare e se risulta coerente con quello che si fa, penso che non sia difficile da capire.

  8. Si si potesse esigere di essere conseguente con le idee espresse a tutti quellli che li esprimono…… mi sogno il bel mondo che potremmo avere !!!!
    Perchè chiedere la conseguenza solo a certi?

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