La bottiglia di vino più cara del mondo: Romanée Conti 1945 battuto all’asta per 558.000$1 min read

Sabato scorso da Sotheby’s a New York è stato surclassato il record di bottiglia più cara del mondo: lo deteneva un Lafite Rothschild del 1869, battuto nel 2011 ad Hong Kong a 233.000 dollari.

Quattro giorni fa  invece per una bottiglia di Romanée Conti del 1945, appartenente alla collezione privata di Robert Drouhin (che ha diretto dal 1957 al 2003 la Maison Joseph Drouhin) si è arrivati alla cifra di 558.000 dollari, partendo tra l’altro da una base d’asta di 32.000.

Per la cronaca dopo qualche minuto una seconda bottiglia dello stesso vino è stata battuta ad una cifra leggermente inferiore, 496.000 dollari.

Se il mondo del vino è anche spettacolarizzazione non c’è dubbio che notizie come queste aiutano a far parlare, anche se sono convinto che le bottiglie che girano in questa “Wall Street enoica” alla fine non verranno mai bevute ma scambiate all’infinito.

Del resto se il vino è opera d’arte e si  pagano giustamente decine e decine di milioni di dollari per un quadro di Van Gogh, non vedo perché un “Vin Gogh” non possa avere alte valutazioni.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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