La stampa estera a portata di clic:Bourgogne Aujourd’hui, n. 129, Maggio-Giugno 20162 min read

Al centro della copertina è annunciata una grande degustazione di Vini finalmente abbordabili, a partire da 7 euro  (Chablis, Bourgognes, Santenay e Maranges).Poi c’è l’incontro con Ken e Grace Evenstad , vignerons americani a Santenay.

 Infine il Dossier dedicato ai nemici della vigna. Nell’editoriale di Thierry Gaudillère si avverte tutta la preoccupazione per le gelate  e la grandine di aprile.  Se ne parla anche  in un articolo  sul “Cattivo tempo in Borgogna”.

 Nell’attualità: le nuove cuveries del Domaine Faiveley, i migliori vini “ di négoce”, il primo rapporto del progetto sul Développement durable in Borgogna.

Si apre con “I climats al Museo”, con le carte  dei secoli scorsi dalle quali emergono i climats  della regione.

Poi ecco l’intervista ai coniugi Evenstad, veri amanti del Pinot noir: già , perché prima di acquistare lo Château de la Crée a Santenay, erano già proprietari del Domaine Serene, in Oregon.

Nella parte centrale della rivista sono le degustazioni  dedicate agli Chablis Premier Cru del 2014 e grand cru del 2013, ai Bourgognes “regionali”, e  alle AOC Santenay e Maranges, nella parte più meridionale della Côte-de-Beaune del 2014.

 A seguire il servizio sulle malattie e i nemici  della vite: dal mildiou  alla drosofila Suzuki, e un ritratto del nuovo talento di Vincent Latour a Meursault e dei suoi vini. Completano il fascicolo: l’arte sottile di servire i vini, un banco di prova dei diversi modi di raffreddare il vino, un reportage sull’INAO, la nuova cucina di Angelo Ferrigno alla Maison des Cariatides a Dijon, i buoni indirizzi e i libri.

 

Bourgogne Aujourd’hui, n. 129,   Mai-Juin   2016, € 6.00

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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