Alla memoria di Giulio Gambelli la Regione Toscana conferirà il Gonfalone d’Argento1 min read

Quando alla memoria di una persona a cui hai voluto bene come a un padre, che hai stimato e considerato (assieme praticamente all’universo mondo) uno dei massimi esperti del suo settore, che nella vita ha fatto tanto per gli altri e spesso senza averne in cambio se non briciole, dicevo, quando alla memoria di questa  persona viene conferito un riconoscimento importante come il Gonfalone d’Argento  da parte della Regione Toscana, non puoi che gioire, gioire, gioire.

 

La notizia viene da Vinitaly dove lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani durante la presentazione della quinta edizione del premio Gambelli.

 

Oltre che ringraziare personalmente il presidente Giani mi sento di dire grazie ad ASET, l’associazione della stampa enogastonomica toscana, nella persona del suo presidente e amico Stefano Tesi, che ha fatto tanto per far capire l’importanza di un grande riconoscimento alla memoria dell’uomo che ha rappresentato una grande fetta della storia enologica toscana degli ultimi settanta anni.

 

In questo momento di gioia il pensiero va a Giulio, a come avrebbe accolto in vita una notizia del genere: probabilmente avrebbe domandato “A chi?? A me?” poi avrebbe alzato le spalle ma un sorrisino sarebbe trapelato, neanche tanto sotto i baffi.

 

Me lo voglio immaginare così e me lo immaginerò così quando il Presidente Giani metterà nelle mani dei figli Matilde e Franco, l’ambito riconoscimento.

 

Oggi sono felice!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE