-6 alla nascita del futuro di Winesurf1 min read

Di cosa vive un giornale online? La professionalità e la competenza deve essere per forza gratuite? Che scopo ha crescere, informarsi, studiare se poi sul web tutto questo non ha un valore reale?

Lo sapete che nel mondo ci saranno si e no solo 200 giornalisti enogastronomici che vivono del solo lavoro di giornalista?

Dal 30 giugno vi chiederemo di dire la vostra con un gesto chiaro e netto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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