Torna a Faenza Back to the Wine il 13-14 Novembre2 min read

Tutti sanno che Faenza non è l’ombelico del mondo ma per qualche giorno torna a richiamare su di se gli sguardi bramosi degli appassionati di vino. Torna a Faenza un grande evento dedicato al vino. Ad ospitarlo la Fiera, per due giorni baricentro dell’enologia nazionale. Appuntamento domenica 13 e lunedì 14 novembre con la prima edizione di Back to the Wine (Ritorno al Vino), curato da Andrea Marchetti, ideatore della comunità di Vinessum, con l’organizzazione di Blu Nautilus, che gestisce l’ente fieristico.

 

Il “Ritorno al Vino” è una chiara scelta di campo: non un evento generalista, bensì un appuntamento con una sua identità precisa, omaggio agli artigiani del vino, quelli con una produzione enoica di qualità a tiratura limitata, e con un particolare occhio di riguardo all’ecosostenibilità e al minimo interventismo in cantina.

 

“Spiega Andrea Marchetti: “La grande risposta che abbiamo avuto da tutta Italia, e sin oltreconfine, conferma due cose: prima di tutto la volontà dei piccoli produttori di avere spazi propri nei quali farsi conoscere per condividere insieme qualcosa di grande, In secondo luogo, la attrattività di Faenza come luogo dell’enologia, fecondo humus a cui mancava un evento del vino”.

 

Nel progetto Back to the Wine sono coinvolti anche cuochi nazionali, firme del giornalismo di settore, e alcune curiosità che, come ci sottolinea Claudia Lugli di Blù Nautilus, saranno svelate nelle prossime settimane. State dunque “tuned” sul profilo FB di “Back to the Wine” e sul sito www.backtothewine.it.

 

“Faenza non è solo un territorio di grandi produttori ma anche un ambiente particolarmente sensibile all’enologia – spiega Fausto Bianchini di Blu Nautilus – Da tempo la città chiedeva un evento nazionale sul vino, l’incontro con Andrea Marchetti e il suo team di Vinessum, ha favorito tutto ciò.

 

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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