Settembre 2012: vendemmia, in un mese ormai equatoriale3 min read

Temperature vicine ai trenta gradi, sole, spiagge affollate, code in autostrada, ma non siamo al mese di agosto, perché è settembre!

E’ stato un mese anomalo che ha rispecchiato la stagione, ma a differenza del precedente periodo non solo si sono avute temperature sopra la media, ma anche precipitazioni abbondanti e preziose: insomma, un clima che ricorda da vicino quello della fascia equatoriale. I dati parlano di un settembre risultato più caldo ed un po’ più piovoso della media: in assoluto non risulta essere tra i più roventi di sempre ed è stato molto meno caldo rispetto a quello di un anno fa (e chi se lo dimentica).
Dopo che tutto e tutti ci avevano detto che sarebbe stata la vendemmia più anticipata delle possibili vendemmie anticipate, questo non si è completamente verificato.

Ma veniamo a noi. I vigneti hanno subito fortissimi stress, dopo una stagione estiva molto calda e soprattutto priva di precipitazioni. Infatti dove non si è potuto irrigare alcune situazioni sono apparse abbastanza gravi. Alcuni vigneti apparivano privi della crescita di nuova vegetazione e con la fascia dei grappoli in parte già defogliata per la caduta precoce delle foglie e le uve, in questi casi, con acini piccoli e concentrati.

Bisogna fare delle distinzioni sull’epoca di maturazione dei vitigni, dove le varietà precoci hanno subito maggiormente le particolarità dell’annata, subendo anche una riduzione delle quantità prodotta. Mentre per le varietà a maturazione media e tardiva, le situazioni sono in parte migliorate con l’arrivo delle piogge di settembre.

In tutto questo panorama hanno sofferto maggiormente i vigneti più giovani, quelli nelle esposizioni solatie e poste sui crinali. Le vigne vecchie e le conduzioni agronomiche che hanno mirato alla fertilità organica dei terreni e ad una gestione corretta del verde, hanno potuto giovare del cambio di tempo.

L’epoca di vendemmia è stata molto differente da zona a zona, con anticipi o regolarità di raccolta anche nella stessa area, poiché ogni vigneto richiedeva un trattamento a se.

Quindi, facendo un sunto generale di quello che è stato il clima di settembre, di certo possiamo usare la parola dinamico; un aggettivo che ben si addice a quelle che sono state le caratteristiche del primo mese autunnale. Dopo il periodo estivo siccitoso, le precipitazioni non sono mancate sull’Italia, seppure distribuire in maniera un po’ irregolare ma nel complesso buone. Abbiamo avuto l’avvicendamento di scenari meteo variegati, con le prime perturbazioni alternate a lunghe pause di bel tempo che  hanno permesso la raccolta delle uve.

Abbiamo avuto anche variazioni termiche repentine, in particolare delle temperature minime, ottime per la sanità e qualità delle uve. Basta ricordare la fase molto fresca dei primi giorni del mese, mentre nel corso della terza decade settembrina c’è invece stato un ritorno fiammante di condizioni pienamente estive, soprattutto sul Sud Italia e Sicilia, dove si sono addirittura raggiunte punte di temperatura di 40 gradi.

Dati che non ci fanno esaltare, anzi preoccupare, poiché in questa annata siamo a metà della piovosità media dell’anno, venendo da una stagione precedente altrettanto avara.

Dai primi colloqui ed assaggi, penso che il 2012 sarà un’annata meno alcolica della precedente e più interessante come quadro aromatico. Ne riparleremo.

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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