Degustazione Barbaresco 2012: “Domani è un’altra annata!”3 min read

A maggio, dopo Nebbiolo Prima, non eccessivamente soddisfatti dei risultati degli assaggi, avevamo scritto che  “..per i  Barbaresco 2012 sarà fondamentale il riassaggio che faremo a novembre. Speriamo che il passaggio dell’estate e cinque mesi in più in bottiglia cambino la situazione”.

 

Ma quale era la situazione?  Non certo molto positiva, in particolare si evidenziavano quattro punti critici a livello generale.

 

·         Note fruttate molto mature

 

·         Alcolicità eccessiva o comunque non ben bilanciata sia al naso che in bocca

 

·         tannini in parte verdi e pungenti

 

·         vini più “vuoti” del normale, senza spinta

 

 

Dopo i nostri assaggi di novembre possiamo affermare che la situazione è cambiata in meglio, ma la 2012 non è certo da considerare una grande annata bensì un’annata di passaggio, molto calda, con vini mediamente piacevoli ma già abbastanza maturi al naso, leggermente scontrosi in bocca e con una serbevolezza non certo di vaglia.

 

Naturalmente ci sono le eccezioni e noi, avendone recensiti quasi 120 qui   (118 per la precisione) segnaliamo con piacere i migliori qui

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Bisogna dire subito che il divario che c’era a maggio tra vini di Treiso (più freschi, rotondi e eleganti) e quelli di Barbaresco e Neive si è fortemente ridotto. Questo naturalmente perché  i Barbaresco di questi ultimi comuni si sono arrotondati in bocca, affinando nel contempo le doti aromatiche. 

 

A proposito di aromi, sono quasi usciti di scena i vini fortemente marcati da legno e nei 2012, per adesso, la fanno da padrone note di frutta rossa piuttosto matura.

 

Sull’argomento maturità aromatica dei nebbioli mi pare  avevamo già scritto ma forse è bene tornarci sopra: con il miglioramento sia in vigna che in cantina, la fase aromatica “primaria” (cioè quella dove prevalgono i frutti) è molto più lunga che in passato e certe volte porta a dei barbaresco che mostrano tonalità fruttate anche in età avanzata (diciamo dopo 8-10 anni).

 

Quando un’annata è molto calda questo pregio rischia di diventare un difetto perché le gamme terziarie, più “coprenti” verso sensazioni  mature,  tardano ad arrivare e quindi il vino rimane quasi bloccato per anni in una “matura gioventù”. Credo sarà il caso di una discreta fetta dei 2012.

 

Sul fronte della presenza in bocca è chiaro che una buona fetta di barbaresco, in annate così calde, può avere tannini abbastanza ruvidi, ma le molte tannicità verdi percepite a maggio si sono abbastanza diluite e questo fa ben sperare per il futuro a breve (diciamo 4-6 anni) di questa vendemmia. Infatti le possibilità medie di invecchiamento credo si possano piazzare tra gli 8-10 anni da oggi, con una punta di espressione massima attorno al 7°-8° anno di vita.

 

Come vedrete nessun vino ha raggiunto le 4 stelle (a  proposito cliccando qui potrete vedere SOLO  i Barbaresco che hanno raggiunto 3.5 stelle)  e questo è un altro segnale che l’annata è stata buona ma non certo eccezionale.

 

Se dovessimo darle un voto non riusciremmo ad arrivare sopra al 7 scarso, con le punte attorno a 8 e una buona fetta dei vini che si attesta sul 6+/6.5.  Insomma, parafrasando Via col Vento “Domani è un’altra annata”.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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