Vinisud 2012: primo approccio1 min read

Mentre quei gozzovigliatori dei miei colleghi stanno celebrando in maniera degna le Vernacce per poi passare al Chianti Classico, il vostro agente speciale all’Avana-Montpellier vi informa su cosa bolle in pentola a Vinisud.

Intanto, udite, udite: hanno imparato il significato della parola "coda", intesa come quella che si fa in auto. Stamani infatti me ne sono gustato un quarto d’ora per arrivare a parcheggiare in fiera. Per il resto mi sembra che sia diventata una fiera più "fine", perdendo in concretezza. La lieve diminuzione di spazio per il mio amato padiglione degli assaggi liberi ne è purtroppo la dimostrazione lampante.

Per il resto gli stand sono più curati e mi sembra di percepire un clima di discreta fiducia. Oltre ad assaggiare il mio principale compito é stato quello di aiutare giovini fanciulle oberate da carichi di 18 bottiglie 18. Ma i francesi non erano tutti cavalieri?

Mi sto anche preparando per il mio esordio ufficiale come relatore sull’Amarone, ovviamente parlando o francese o inglese. Domani 21 alle ore 12 incrociate le dita per me e per l’Amarone.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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