A casa. Devi provare un bianco di zona rossa. Cioè un sauvignon-chardonnay di Lamole e del 2104.
Tentenni, traccheggi, ma alla fine metti in frigo.
L’apri e l’odore di pesca gialla inonda la cucina.
Assaggi e rimani a bocca aperta.
Finisci la bottiglia difendendola da moglie e figli che vorrebbero riassaggiarlo.
Fattoria di Lamole – paolosocci@fattoriadilamole.it
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Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.