Vetro leggero: le Donne del Vino si muovono, e bene!1 min read

Virginia Woolf diceva che le donne per secoli  hanno svolto la funzione di specchi, dotati della magica  proprietà di riflettere la figura dell’uomo a grandezza doppia del naturale.

Questa grandezza doppia, traslata nel mondo del vino, forse ha portato molti uomini ad usare bottiglie di grandezza e peso doppi rispetto al necessario.

Per questo servono le donne, nella fattispecie le Donne del Vino della Toscana, per cercare di far capire quanto sia inutile e dannoso continuare ad usare bottiglie pesanti per i propri vini.

Così nel convegno “Vetro leggero e nuove sfide” che si svolgerà il prossimo 8 giugno alla Vetreria Etrusca di Montelupo Fiorentino, le Donne del Vino della Toscana affronteranno questo tema, sempre più urgente visti i segnali che il nostro pianeta ci sta dando.

Per organizzare un’iniziativa del genere ci voleva la grande attenzione che Paola Rastelli ha sempre avuto per questo tema e che ha trovato terreno fertilissimo nelle Donne del Vino.

Ne riparleremo a fine lavori, ma nel frattempo sarebbe bello se al convegno fossero presenti il maggior numero possibile di produttrici e produttori di vino.

Il vetro leggero non è un’opzione o un vezzo, è l’unico futuro che può avere il vino, specie se di qualità.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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