Vandali da Soldera: Montalcino si è mossa…presto e bene!4 min read

Venerdì scorso in una riunione straordinaria il consiglio del Consorzio Brunello di Montalcino ha deciso di mettere in pratica quello che noi avevamo chiamato il brunello “Montalcino per Soldera”. In altre parole il Consorzio si farà promotore verso i soci per raccogliere vino da donare all’azienda Case Basse.

Siamo molto contenti di questa presa di posizione (che noi abbiamo cercato di spingere il più possibile con l’invio di un bel numero di mail…) perchè fa capire in maniera inequivocabile quanto i produttori di Montalcino siano realmente accanto a Soldera e alla sua famiglia in questo difficilissimo momento.

Non siamo certo nati ieri e quindi sappiamo perfettamente che questa “raccolta” potrà avere vari problemi. Il primo proprio da Soldera stesso che magari non  vorrà il vino di aziende che lui ha più volte dichiarato di non stimare. Inoltre non è che si possano mettere dieci o venti litri in una tanica, caricarli in macchina e portarli a Case Basse: le formalità burocratiche creano intoppi quasi insormontabili ma credo che il consorzio e i produttori potranno trovare la maniera adatta per far si che questa buona azione porti a buoni frutti.

Ma ora voglio soffermarmi un attimo su una distorta (forse ad arte) immagine che di Montalcino sta girando adesso in italia e nel mondo. La si dipinge come terra di mafiosi, luogo di scontri fratricidi, di odii atavici. Produttori che non si salutano e che quasi usano la via centrale per rese dei conti in stile western.

Penso di aver girato in lungo e in largo l’Italia vinicola e non solo. Ho conosciuto molte realtà sociali legate al vino, alcune benissimo altre meno e quindi posso affermare con chiarezza che quanto accennato sopra è una stupida e miope menzogna.

Certo, a Montalcino come in molte altre parti dell’Italia enoica ci sono forti antipatie e radicate simpatie ma da vedere qualcuno come il fumo negli occhi a distruggergli la cantina, la vita, il futuro suo e dei suoi figli ce ne corre. Questo a Montalcino come in qualsiasi altra zona dove l’agricoltura ti può dare anche tempo per odiare qualcuno.

Non vorrei fare nomi ma non certo perché sono abitate da amiconi che zone importantissime dell’Italia enoica non hanno consorzi di tutela realmente funzionanti e attivi. A Montalcino c’è e ha il 100% delle aziende iscritte.

Montalcino è solo un posto meraviglioso dove si sta pagando lo stesso scotto del recente successo (leggi soldi), con cui stanno facendo i conti anche altre zone del vino italiano; zone dove c’è la stessa densità di SUV per chilometro quadrato e dove le antipatie anche serie sono all’ordine del giorno.

Voglio andare oltre: Gianfranco Soldera non è certo una persona con un carattere facile. Lo sapeva per primo Giulio Gambelli che con lui ha collaborato per quasi quaranta anni. Gianfranco ha sempre detto quello che voleva, senza guardare in faccia nessuno e questo, in un paese toscano, dove un venticello diventa immediatamente una calunnia, non poteva fargli molti amici. Ma Gianfranco non è certo stato “buono” anche con noi giornalisti e con vini di altre zone fuori toscana. Allora perché non si va a ricercare tra la stampa specializzata  o tra tizio, caio o sempronio produttori di vini dalle alpi alle piramidi?

Inoltre, se un produttore ilcinese avesse voluto vendicarsi  di un qualche torto, reale o ipotetico, pensate che avrebbe fatto in modo di esserne a sua volta, mediaticamente almeno, coinvolto? Usando un francesismo non si sarebbe  tagliato i coglioni mentre tagliava quelli di Soldera.

Avrebbe usato mezzi più da “contadino” che gli avrebbero permesso magari di gioire in privato per un trattore fermo per mesi o per dei filari  tagliati alla radice (cosa già successa in passato del resto).

Si pensa anche che un gesto del genere presupporrebbe una cupola che sovraintenda e controlli Montalcino. Questa, aprendo i rubinetti di Soldera, in un colpo solo avrebbe messo a tacere non solo Gianfranco ma tutti i produttori e “nei secoli dei secoli”. Peccato che questa ipotetica cupola non possa che essere composta da produttori, magari non proprio di stampo “contadino”. E pensate che questo presunto insieme di mammasantissima non avrebbe capito le implicazioni per l’immagine della “loro” zona? Una cupola che colpisce se stessa mentre si vendica non è una cupola ma un branco di idioti.

Quindi, smettiamola di tirare per la giacchetta Montalcino! Chi la vuole terra di gangster, chi di mafiosi, chi di semplici contadini rancorosi e mezzo malavitosi. Chi conosce Montalcino sa che, se adesso non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere a crepapelle.

Ma ora è giusto piangere per il vino di Gianfranco, per il futuro della sua cantina e mentre si cerca quel figlio di puttana che ha aperto le botti dobbiamo essere lieti che il Consorzio abbia deciso di intervenire fattivamente. Chi troverà da ridire anche su questo, almeno prima di vedere i risultati,  vuol dire che lo fa per partito preso e non per fare informazione.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



0 responses to “Vandali da Soldera: Montalcino si è mossa…presto e bene!4 min read

  1. Sono molto contento e spero che l’iniziativa abbia un’eco mondiale. Se poi Soldera non accettasse contributi per la sua azienda, si potrebbe destinare il ricavato a un’opera benefica a suo nome che ricorderebbe per sempre sia il misfatto di un criminale che l’immediata solidarieta’ degli ilcinesi e non soltanto degli ilcinesi.
    In quanto ad andare oltre, Carlo, ciascuno di noi si e’ fatto le sue ipotesi anche pubblicamente, alcune perfino contrapposte e si e’ rischiato di litigare pure su chi l’abbia sparata piu’ grossa o su chi l’abbia minimizzata. Il fatto e’ che ho letto sempre e soltanto ipotesi fatte da gente che comunque vuol bene a Montalcino, tutta gente onesta che e’ rimasta scioccata dal danno che hanno fatto ad un vignaiolo e che vorrebbe che si acciuffasse subito il colpevole. Ognuno ha detto la sua, ma tutti per solidarieta’. Non siamo noi gli inquirenti, per fortuna, non tocca a noi orientare o depistare le indagini che, con la collaborazione attiva di tutti i vicini (ma non solo) invece che con l’omerta’, sono in corso e speriamo che durino fino alla cattura del criminale. L’unita’ al 100% di tutti i produttori e’ la strada migliore per inficiare misfatti del genere (che, ricordo, non e’ il primo a Montalcino e non ce ne sono stati soltanto a Montalcino). In bocca al lupo!

  2. Grazie.
    Raffaella Guidi Federzoni, residente a Montalcino dal dicembre 1984

  3. Grazie.
    Raffaella Guidi Federzoni, residente a Montalcino dal dicembre 1984

  4. Tutto vero e tutto giusto ma allora chi è perché ha potuto compiere un gesto simile ?

  5. Caro Deiana, “non siamo noi gli inquirenti, per fortuna, non tocca a noi orientare o depistare le indagini”. Il compito che ci tocca e’ la solidarieta’, la piu’ vasta e la piu’ efficace possibile.

  6. Mi scusi, Diana, senza la “e”. Ho abitato troppo tempo in Sardegna, dov’e’ molto diffuso Deiana.

  7. Complimenti per l’iniziativa che, seppur dettata a caldo senza tenere presente le inevitabili complicazioni burocratiche,mi sembra comunque da sottoscrivere a pieno titolo se non altro per salvare anche le botti che per quanto ne sappia sono anch’esse un capolavoro destinato a deteriorarsi destinate a restare vuote per troppi anni.Francesco Mondelli .

  8. Ottimo! Finalmente fatti ed iniziative positive. Non è necessario che Soldera accetti l’iniziativa (spesso le iniziative del genere sono rifiutate dal possibile beneficiario, per vari motivi), ma era necessaria una azione unitaria del consorzio e questa non è mancata. bene cosà¬. Roberto Morelli del 1971, da Peschiera Borromeo (MI) gemellata con Poggibonsi attraverso canti corali (ormai vari anni fa).

  9. ricordo a Carlo Macchi che il primo a parlare di un gesto “mafioso” é stato lo stesso Gianfranco Soldera. Se poi si riferisce al sottoscritto, ribadisco, anche qui, come ho già  fatto sul mio blog, che non ho mai scritto che gli abitanti di Montalcino siano mafiosi, o che a Montalcino sia presente, come organizzazione della criminalità  organizzata, la Mafia. Ho definito criminale e mafioso, per il tipo di “cultura” che mostra quel gesto e mafiosa la mentalità  distorta che lo ha animato. Per la precisione.

  10. Ciao Franco, mi dispiace contraddirti ma Soldera non ha parlato di atto mafioso. Sono andato a rileggermi un’intervista in cui afferma “Non ho mai parlato di atto mafioso ma di atto gravissimo”. Per il resto, se tu non hai parlato di Montalcino mafiosa come faccio a riferirmi a te?

  11. Se vai su google e batti “soldera a caldo atto mafioso”, caro Carlo, ti compariranno tutte le pagine di tanti giornali diversi che hanno riportato quella frase. Non penso che si sia trattato di allucinazione collettiva, altrimenti lo stesso Soldera s’arrabbierebbe e li smentirebbe.

  12. http://www.igrandivini.com/rubrich_nuove.php?id=1

    Posso solo dirti che lui con me non ha mai parlato di mafia e che in questa intervista, a domanda risponde “Lei ha parlato di “atto mafioso””¦
    “Non è corretto, io ho parlato di un atto gravissimo. ” Questa mi sembra molto chiara come risposta. Se da altre parti ha parlato di mafia, qui lo smentisce.

  13. Ti credo, Carlo. Ma non credo che i giornalisti di tutte quelle testate se le siano sognate di notte, quelle parole che hanno riportato, anche in inglese in giro per il mondo. E se cosi fosse, ti appoggio nel dire che fa sempre fede Soldera stesso in persona, ma non e’ la prima volta che a Montalcino un famoso produttore si lascia prima scappare qualcosa e poi, a freddo, dica che non era proprio cosi e a volte anche smentisca (vedi Biondi Santi sul Rosso di Montalcino nell’intervista di Cernilli, in cui ammetteva anche altre uve, smentendosi anni dopo nelle ultime dichiarazioni completamente contrarie in cui non ce le voleva proprio). O sbaglio? E un giornalista che cosa deve fare? Dire che ha capito Roma per toma anche quando e’ il famoso produttore stesso che in realta’ ha fatto marcia indietro, in pochi giorni o in qualche anno?
    Adesso non e’ che vorrei rompere i marroni, ma gli attacchi a Ziliani per aver parlato chiaro esprimendo una sua opinione legittima come quella di tutti gli altri mi sembrano delle meschinita’ e l’ho scritto dove se ne parlava. Esattamente come quelli al Consorzio che non si sarebbe mosso subito, da parte del solito fetente. Non ho capito perche’ quando c’e’ da esprimere il massimo della solidarieta’ per un produttore che e’ stato gravemente colpito, pesantemente danneggiato, si vadano a cercare anche le pulci pur di dare uno addosso all’altro anche fra chi cerca d’impegnarsi per la solidarieta’, portando oggettivamente acqua al mulino del criminale pur di compiere le proprie vendettine personali. E’ questo tipo di mondaccio del vino che mi fa bere l’acqua minerale, a volte.

  14. Caro il mio Mario: di rettifiche ne è pieno il mondo politico, figuriamoci quello normale. Sulle accuse a Franco…non capisco: se ti riferisci a me…Io non ne ho fatte. Sui siti non ci ho fatto molto caso anche perchè mi interessava e mi interessa più il caso Soldera che non la polemica tra giornalisti.

  15. Lo so benissimo che tu non ne hai fatte, di polemiche! E so anche che delle polemiche non te ne puo’ fregare di meno di fronte ad un problema gigantesco come quello che si e’ affacciato nel mondo del vino ilcinese, ma se guardi bene un po’ piu’ in la’, anche in quello di tutt’Italia. E’ per questo che nei ringraziamenti che ti stanno giungendo da ogni parte per il buon lavoro che svolgi, occorre puntualizzare che le polemiche per le singole opinioni o ipotesi sono proprio meschine. E poi (sia detto fra noi) mai sentito di polemiche fra interisti. Opinioni diverse si, ma le polemiche sono di tutti i colori, fuorche’ nerazzurre.

  16. Invito il distratto Carlo Macchi, che ovviamente non intendeva attaccare il sottoscritto come sostiene, a rileggersi il Corriere della Sera del 4 dicembre, dove si legge: “Sfregio alla cantina del purista del Brunello. Sei annate nelle fogne … Buttati 60 mila litri: “Un atto mafioso” (…) I malfattori hanno aperto i rubinetti di botti e barriques, lasciandole intatte ma distruggendo l’intera produzione vinicola che riguarda le vendemmie dal 2007 al 2012: circa 600 ettolitri finiti negli scarichi della cantina. Sei annate perdute. Il pavimento trasformato in un lago di vino, ma null’altro è stato toccato o sottratto. La notizia è stata data da WineNews, sito informato e autorevole con sede a Montalcino. Nel confermarla, Gianfranco Soldera, a caldo, ha definito il blitz “un vero atto mafioso”. Soldera ho poi dichiarato alla Nazione Resto del Carlino: “Si possono fare mille ipotesi e forse sono tutte sbagliate. Ma questa non è opera di quattro balordi. Non è possibile sfondare una cantina, scendere 14 metri sottoterra, non rubare nemmeno una bottiglia e aprire i rubinetti e le saracinesche di 10 botti. Almeno se lo fossero bevuto, quel vino. Non sono i danni, è l’intenzione di voler metterti paura la molla di quel gesto”. Colgo l’occasione per esprimere i ringraziamenti a Mario Crosta per essere intervenuto su questo sito a mia difesa. Si vede che anche lui, come me, vaneggia, e si è sognato che il responsabile di questo sito si riferisse al sottoscritto”¦.

  17. Ribadisco che non era e non è nelle mie intenzioni entrare in polemica con nessuno, tantomeno con Franco. Ho solo precisato una cosa perchè l’ho letta e tutti possono leggerla se vanno al link di un mio precedente commento.
    Sulle dichiarazioni che si ritiene di Soldera posso solo dire che uno può dire a caldo (cantina svuotata, futuro compromesso) delle cose che poi a freddo può rivedere o correggere, che magari il senno del giorno dopo può portare a valutare e vedere meglio quanto successo. Comunque Franco, per tagliare la testa al toro, telefona a Gianfranco, chiedegli se pensa sia stato un atto mafioso e se dice di si sarò il primo a pubblicarlo.

  18. per me fa fede il virgolettato non della Gazzetta di Poggibonsi o di Stezzano, ma del Corriere della Sera.
    Prendo atto che sono un visionario e che da visionario ho capito, come aveva capito anche Mario Crosta, altro visionario, che ti stessi riferendo a me.

  19. Io sono un visionario sicuramente, lo ammetto. Vedo Coppe dei Campioni ad ogni partita che l’Inter vince (adesso giocano con carattere e non mi addormento piu’ davanti al televisore, lo giuro!), mi sogno Peppino Prisco, don Helenio, Facchetti. Quel che vorrei dire e’ che questo e’ il mio sogno, da quello non mi smuove nessuno. Sono lontano, posso consultare il web e basta perche’ le telefonate costano e vivo di pensione e basta, ho letto quel che ho detto e cioe’ quella frase rilasciata a caldo e che e’ stata ripresa da molte testate, anche in inglese all’estero. Non mi sono certo inventato niente, e’ tutto verificabile in rete. Il resto e’ una passione, cioe’ il vino e il vino unisce, non divide. Ripeto: il vino unisce, non divide. Soldera non merita divisioni del mondo del vino.

  20. Caro Mario, sono d’accordo con te. Soldera non deve dividere! Se io cito una fonte attendibile e tu e Franco una ancor più attendibile può solo voler dire che ci sono due dichiarazioni fatte in momenti diversi con stati d’animo diversi. Che venga riportata di più e faccia più notizia quella che parla di mafia, questo si andrebbe discusso con attenzione.
    A caldo, se mi rubano l’auto a Firenze posso anche dire che Firenze è una città  di ladri. Però il giorno dopo, ripensandoci a freddo capisco che non è Firenze una città  di ladri ma solo che ci sono dei ladri d’auto a Firenze, come purtroppo accade in molte parti del mondo. Comunque ripeto il mio invito a Franco. Telefoni a Gianfranco Soldera e gli chieda se per lui è un atto mafioso. Se gli dirà  di sଠsarò il primo (anzi il secondo, il primo sarà  giustamente Franco che ha avuto la notizia) a pubblicarlo.

  21. Infatti non credo che si possano mettere in discussione dichiarazioni a caldo o a freddo, riportate da fonti diverse, ma neanche le opinioni di atto vandalico oppure di complotto vendicativo, di un pazzo o di una banda, di un gesto isolato o di un primo anello di una lunga catena che potrebbe seguire. Tutti quanti vorremmopoter capire esattamente cioe’ che e’ successo, acciuffare il responsabile e ognuno ha la sua ipotesi costruita sui suoi ragionamenti. E’ normale. Se uno avesse la verita’ in tasca, non avrebbe altro da fare che andare a deporla agli inquirenti. La polemica non ha senso. Bisogna impegnarsi di piu’ nella solidarieta’, adesso, sperando che le indagini vadano a buon fine.

  22. Grazie ancora Mario! Le tue parole sono sagge e veritiere.

LEGGI ANCHE