Di studi che potremmo definire “superabili” ne è pieno il mondo ma questo portoghese è particolarmente importante per sfondare una serie di porte aperte.
Dietro allo studio universitario “Il potere di Dioniso-Effetti del vino rosso sulla coscienza in un contesto naturalistico” c’è un metodo di indagine talmente geniale e approfondito che ci si meraviglia di come sia potuto venire in mente.
Sono state prese un centinaio di persone di varie età, che da adesso chiameremo “cavie fortunate” e sono state fatte accomodare in una bella enoteca di Lisbona: da soli, in due o a gruppi di sei. Non gli hanno dato molto vino (40.98 g. di etanolo) ma hanno notato che, udite udite, “Il vino rosso aumentava il piacere e l’eccitazione, diminuiva la consapevolezza del tempo, rallentava il passaggio soggettivo del tempo, aumentava l’attenzione sul momento presente, diminuiva la consapevolezza del corpo, rallentava la velocità del pensiero, trasformava l’immaginazione più vivida e rendeva l’ambiente più affascinante.”
E io che pensavo che invece un calice di vino rosso bevuto in una bella enoteca stimolasse l’incazzatura e portasse a sviluppare comportamenti asociali. Meno male è arrivato questo studio.
Però rilancio e a questo scopo chiedo l’aiuto della nostra Sara Boriosi, che ha aperto da pochissimo una bellissima enoteca a Perugia. Chiedo a Sara di domandare ai suoi avventori, dopo un calice di rosso (usiamo le stesse regole) se si sentono meglio o peggio. MI aspetto una classifica dettagliata che pubblicherò su Winesurf.
Magari potrebbe assurgere a studio di livello universitario e visti i precedenti portoghesi non mi meraviglierei di dover un giorno, assieme a Sara, presentare i risultati all’Università di Perugia.
Mala tempora currunt