Una guida spumeggiante2 min read

Non è facile districarsi tra 4.700 produttori di Champagne tra maison più o meno grandi, piccoli récoltant e cooperative.

In Italia però ne arrivano circa 200 ma nemmeno queste si possono considerare poche visto che ognuna di loro offre almeno 3-4 etichette. Scegliere non è per niente semplice specialmente per chi non è un addetto ai lavori.

Alberto Lupetti, il curatore della guida, insieme ad un panel di degustatori composto da Federico Angelini, Luca Boccoli, Alessandro Scorsone, Daniele Tagliaferri e Sara Vani, ha cercato di limitare questa lacuna con un agile pubblicazione che prende in esame 220 etichette di Champagne, degustate con l’immancabile punteggio in centesimi.

La novità, se così si può dire, è la suddivisione in categorie quali: Per tutti, Aperitivo, A tavola, Per puro piacere, I miti. Non aspettatevi però di trovare molti Champagne tra quelli che avete visto in vendita in grande distribuzione o al supermercato sotto casa, perché essendo una selezione pesca in un mare diverso.

Valga per tutti un paio d’esempi. Dello Champagne Paul Bara non viene preso in considerazione il Brut Reserve  Grand Cru vale a dire il “base”  ma lo Special Club 2002, un livello superiore, insieme all’esclusivo Comtesse Marie de France 1999, tirato in appena 4.800 esemplari.

Lo stesso vale per il Moët & Chandon. Niente Brut Impérial, il più facile da trovare, bensì il Rosé Impérial, il Grand Vintage 2002 e il Grand Vintage Rosé 2002.

Di ognuno degli Champagne selezionati, grande spazio viene dedicato alla degustazione così come all’uvaggio e alle modalità di produzione e affinamento, notizie non sempre facilmente reperibili, mentre alla maison, solo poche parole. Peccato manchi un’indicazione sui prezzi che invece ci vorrebbe. La parte iniziale del volume è un utile vademecum alla storia, al metodo champenois e a tutte una serie di curiosità, compresi gli abbinamenti, che spiegano il “backstage” dello Champagne. Appena qualche misurato sprazzo di retorica – sembra obbligatorio quando l’argomento è un prodotto assurto a mito –  che affiora qua e là.

La Guida alle migliori bollicine francesi in Italia, è un buon inizio. 

 

Grandi Champagne 2012 – Guida alle migliori bollicine francesi in Italia
Associazione Trois Cépages
pp. 274
€ 12,50

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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