Un ricordo di Lionel Cousin, vigneron a Montalcino2 min read

Solitamente quando viaggio e incontro produttori ho sempre con me un’agenda dove mi segno le domande da fare, dalle più semplici fino a quelle più stronze. Da queste poi scaturiscono simpatie, confidenze, amicizie, disaccordi, contrasti e addirittura litigi. Ma per quel che io possa ricordare solo una volta ho dovuto lasciar perdere queste domande e semplicemente stare in silenzio. E’ stato quando ho conosciuto Lionel Cousin nel suo podere a Camigliano.

Ascoltarlo parlare delle sue vigne, mentre camminavamo al tramonto in questo fazzoletto di terra, che da un lato sembra Toscana e dall’altro Francia, vicino al suo piccolo podere circondato dal silenzio dei cipressi, è stata per me una conferma della bellezza del mio lavoro che ha dato la possibilità, a me cosi piccolo, di poter conoscere un uomo cosi grande.

Lionel ha avuto un percorso come vignaiolo più difficile di tanti altri. Per troppi a Montalcino e in Italia era “il francese” quindi svantaggiato gioco forza, quello della botte piccola quindi un modaiolo, quello che non è sulle guide dei nomi che contano quindi uno che non conta. Ma per tanti altri, come Henri Jayer o Jacky Rigaux, era un produttore straordinario, con una visione del mondo diversa, che sognava di vedere nella sua bottiglia quello che aveva intravisto nei grandi vini del suo paese.

A Lionel parlare di vino, o almeno del suo, non interessava tanto quanto capire e conoscere chi lo andava a visitare. Abbiamo sempre parlato principalmente di musica, pittura, cinematografia. Forse grazie a questa sensibilità riusciva a camminare in vigna possente ma rispettoso, attento. E con questa stessa passione ha rappresentato l’Italia in Francia a les Journées Henri Jayer

Lionel ci ha lasciato nella notte del 24 Aprile. Mando qui le condoglianze e un fortissimo abbraccio alla famiglia e un augurio di buona fortuna a Andrea Polidoro, che si trova sulle spalle la responsabilità di portare avanti il lavoro di un vero, grande, maestro del vino.

Lunga vita a Cupano.

Nelson Pari

Classe 1989, nato nella felliniana Rimini, da 10 anni residente nell’isola di Albione (Londra, UK). Dopo un Master in chitarra Jazz conseguito al Trinity Laban di Greenwich, si lancia nel mondo del vino. Supervisore eventi a 67 Pall Mall di Londra, il club privato di “fine wine” piú prestigioso al mondo, e Certified Sommelier per la Corte dei Master Sommelier. Il suo vino preferito e’ Mouton Rothschild 1989 in abbinamento a Kind of Blue di Miles Davis.


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