L’avevamo buttata lì “Perché assieme alle nuove annate non chiedi alle aziende anche un vecchia bottiglia di Morellino, diciamo dal 2007 andando indietro?”
In realtà non eravamo molto sicuri di riuscire a radunare un numero sufficiente di bottiglie per dare un senso a questa retrospettiva di Morellino di Scansano e, se devo dirla proprio tutta, avevamo paura anche di quello che l’assaggio ci avrebbe detto.
Ci sbagliavamo e alla grande!
Giacomo Pondini, il giovane e dinamico direttore del Consorzio è riuscito a raccogliere una ventina di bottiglie andando indietro fino addirittura al 1993 e, anche se alcune bottiglie sono arrivate dalla stessa cantina, una decina abbondante di cantine importanti permettono certamente di farsi un’idea sulle possibilità di invecchiamento del Morellino di Scansano. Da aggiungere che molte di queste bottiglie non erano state pensate per invecchiare ma per essere consumate nel normale arco di tempo di 3-5 anni al massimo: questo da ancora più valore all’assaggio ed ai risultati. Eccovi alcune brevi annotazioni, vino per vino, di quanto degustato.
Annata 2007
Morellino di Scansano Riserva, Massi di Mandorlaia
Rubino aranciato ma concreto, naso netto e bello con paglia, caffè, spezie. Molta paglia ma naso intenso. Vino che regge ancora benissimo dopo 7 anni. Bocca fresca e lunga elegante, legno ben dosato, ancora ruvido e vivo il tannino.
Morellino di Scansano Riserva Calestaia, Roccapesta
Rubino aranciato scarico, naso pulito, nettoche ha bisogno di tempo per aprirsi al meglio. Bocca viva con freschezza: vino vivo e con possibilità ancora di andare molto avanti, tannino rustico molto caratteristico.
Annata 2006
Morellino di Scansano Poggio Trevvalle
Rubino aranciato. Spezie e balsamico, naso profondo. Freschezza e buon tannino in bocca: proviene da un annata più omogenea, bella polpa in chiusura.
Morellino di Scansano Riserva Ciabatta, Erik Banti
Legno ora moderato ma allora doveva essere molto presente, all’inizio nota di cuoio, poi naso intenso con bella speziatura. Acidità sorprendente con corpo medio ma fresco e vivo: non profondissimo ma nervoso e con un futuro davanti
Annata 2005
Morellino di Scansano Barbicato, Cantina Alberese.
Rubino aranciato classico. Sangiovese bello all’inizio con lieve riduzione, legno ora poco intenso ma allora molto coprente, però naso da Brunello, molto complesso. In bocca è incredibile: ancora vivo e profondo, con un bellissimo tannino dolce. Lungo, armonico e ancora molto fresco. Un grande vino!
Morellino di Scansano Heba, Fattoria di Magliano
Rubino aranciato. Naso leggermente evoluto con nota di paglia, forse si apre, bel corpo, con bella freschezza, tannino leggermente amaro, buona lunghezza in freschezza.
Annata 2004
Morellino di Scansano Riserva Poggio Valente, Le Pupille
Rubino vivo. Bel naso giovane ma all’inizio ridotto: molto moderno, molto pimpante. Aggressivo il tannino ma pastoso e profondo, quasi masticabile. Lungo in bocca, con alcol alto, molto vivo e vivace, ancora con strada davanti.
Annata 2001
Morellino di Scansano Poggio Bronzone, Belguardo
Rubino con lieve aranciato. Molto vivo il naso, con fruttato straordinariamente giovane. Bocca di un’acidità sorprendente e profonda, anche adesso quasi inavvicinabile. Incredibile per freschezza e tannini dolci.
Morellino di Scansano Capatosta, Poggio Argentiera
Rubino aranciato. Frutto maturo molto bello, poi cioccolata con legno ben equilibrato. Tannino maturo, ampio e caldo: molto variegato in bocca, potente e equilibrato nonostante il forte alcol.
Morellino di Scansano Arsura, Poggio Brigante
Rubino aranciato. Naso con bei terziari: tartufo, fungo , dado, terra bagnata. Naso molto bello e profondo. Non molto elegante con tannino ancoraleggemrente verde, è lungo, piacevole, addirittura pastoso.
Annata 1998
Morellino di Scansano Ciabatta, Erik Banti
Rubino aranciato con terziari netti e vivi: cioccolato su tutto. Poi sapidità e salinità: tannino bello e sapido forse rustico, ma vino molto vero. In bocca porta ad una salivazione profonda: molto, molto lungo.
Annata 1996
Morellino di Scansano Ciabatta, Erik Banti
Rubino aranciato. Leggermente agrumato con note che poi arrivano fino al cuoio fresco. Bocca fresca e tannica con grande lunghezza e freschezza, sapido con tannino molto dolce e equilibrato.
Annata 1995
Morellino di Scansano Aquilaia, Erik Banti
Rubino aranciato brillante.Naso con fungo, tartufo, miele: molto ampio. Tannino vivo con equilibrio più sul tannico che sull’acido, lungo.
Annata 1994
Morellino di Scansano Aquilaia, Erik Banti
Aranciato brillante. Legno perfettamente dosato, con cuoio e tabacco. Bocca fresca, complessa, elegante e con tannini fitti e dolci. Lunghissimo, profondo, quasi infinito.
Annata 1993
Morellino di Scansano Ciabatta, Erik Banti.
Aranciato non brillante. Naso leggermente evoluto. Bello, dolce e ancora godibile il tannino, molto vellutato. Non grasso al palato ma fine e elegante.
Difficilmente siamo rimasti così sorpresi da un viaggio nel passato! Praticamente tutti i vini erano vivi e pimpanti, con complessità inimmaginabili. Non abbiamo messo voti ma quasi tutti andavano da 3.5 a 4.5 stelle, il che la dice lunga per chi conosce la nostra proverbiale tirchieria. Alcuni vini ci ricordavano da vicino le complessità del Brunello di Montalcino, molti avevano un’acidità sferzante, quasi incredibile in un vino prodotto in una zona decisamente calda.
Anche le versioni di stile più moderno avevano digerito perfettamente il legno ed in bocca mostravano potenza, con tannini fermi e decisi.
Tutti i vini assaggiati avrebbero fatto una grande figura se presentati durante una cena, magari abbinati a piatti importanti, e sono sicuro che se fossero stati serviti bendati i commensali avrebbero pensato ad ottime annate di denominazioni più blasonate. Anche le annate precedenti al 2000 (che gentilmente Erik Banti ci ha messo a disposizione) non solo erano perfette ma presentavano un tipo di Morellino che forse, a causa dell’aumento delle temperature, non potrà più tornare. Vini giocati molto sull’acidità, sicuramente all’epoca dell’entrata in commercio più difficili da comprendere.
Un’altra cosa molto bella di questa degustazione è stata che andando indietro negli anni non abbiamo trovato vini più stanchi; al contrario la freschezza acida sembrava aumentare e i nasi non hanno mai assunto note ossidative.
In definitiva ci sentiamo di consigliare vivamente al Consorzio e ai produttori di tirare fuori le vecchie bottiglie, assaggiarle e farle assaggiare, magari in una manifestazione ad hoc. Potrebbero sicuramente dare indicazioni importanti per il futuro del Morellino di Scansano, che a questo punto non può essere considerato solo un buon rosso da bere giovane. Alcuni vini, al contrario, hanno mostrato di gradire molto un lungo invecchiamento, cosa che ci fa dubitare non poco sull’immissione in commercio delle Riserve o dei vini più importanti a meno di 5-6 anni dalla vendemmia.
Hanno partecipato all’assaggio Gianpaolo Giacomelli e Cristina Di Domizio.