Un dolce assaggio4 min read

Per interrompere le  luculliane libagioni durante la riunione dei responsabili di  Winesurf ho pensato bene di inserire almeno una degustazione. Ho scelto così di mettere assieme tutti i vini dolci, passiti, da dessert che per un motivo o per l’altro ci ritroviamo in cantina al termine di un’annata di degustazioni e di sottoporli al panel  di winesurf.

Una ventina di vini in tutto, quindi niente di particolarmente affaticante per chi è abituato ad assaggi sicuramente più impegnativi ma un test interessante per comparare “l’appeal” di tipologie abbastanza diverse. Si andava infatti da passiti di verdicchio a vini santi trentini ed a prodotti altoatesini a base soprattutto di traminer e moscato, per arrivare a del moscato rosa ed addirittura ad un marzemino passito .Troverete comunque l’elenco completo dei vini alla fine dell’articolo.

Anche il metodo seguito è stato diverso dal normale. Non abbiamo usato la solita scheda ma ognuno ha dato in maniera libera i suoi giudizi e poi ha comunicato  quelli che secondo lui erano stati i tre migliori assaggi. Non in ordine di piacevolezza, semplicemente i tre (alla pari) migliori. Abbiamo poi stilato una classifica  che vi proporremo più avanti.

Nel frattempo alcune annotazioni. Specie accanto a passiti con componenti aromatiche importanti, vini dolci a base verdicchio rimangono nell’anonimato. Questo non solo per una minore immediatezza al naso ma soprattutto perché il verdicchio non sembra un’uva molto adatta all’appassimento.  Spesso i nasi sono monocordi e manca quella dolce eleganza, quella complessità e profondità gustativa che caratterizza i grandi passiti. Su dieci partecipanti alla degustazione solo uno a messo nella triade finale un verdicchio.

Tra i vini trentini sono spiccati due vini santi con diversi anni di invecchiamento alle spalle. Questo conferma quanto  la nosiola sia un vitigno che, passita, solo nel lungo periodo si esprime compiutamente. Come per le uve del vinsanto toscano, mancando di grandi spunti aromatici si può giocare solo sullo sviluppo dei terziari nel tempo e soprattutto su un’attenta selezione delle uve, su un equilibrato appassimento e su una vinificazione rispettosa. Tutto questo però ha bisogno di anni per venire a galla e quindi il nostro consiglio è quello di puntare su vini santi con almeno 7-8 anni di invecchiamento.

I vini dolci altoatesini sono sempre di una piacevolezza unica ma qualche volta gli manca quella vena acida che riequilibra la componente zuccherina e gli conferisce eleganza adeguata al ruolo di grandi passiti.  La cosa non è di facile soluzione, specie con il gewurztraminer, non certo dotato da madre natura di acidità elevate, mentre risulta più semplice con il moscato che, grazie anche ad una certa vena amarotica di base, si presta meglio ad equilibri gustativi di spiccata finezza.

Prendiamo adesso i dati: erano disponibili trenta preferenze. Di queste

6  sono andate al Alto Adige Passito 2008 Sissi della Cantina di Merano
5 al VDT  Baronesse  Baron Salvadori di Nalles & Magredo
5 al Trentino Passito Bianco IGT San Martim 2008 di Grigoletti
4 al Vino Santo Trentino Arele 1999 di Cavit
3 al Vino Santo Trentino 1999 della Cantina di Toblino

Seguono altri 6 vini che anno ottenuto 2 o 1 preferenza e 8 che non ne hanno ottenuta nessuna.

Dopo i risultati credo sia giusto parlare un po’ di abbinamenti. In effetti molti di questi vini sono di difficile collocazione, se non su alcuni dessert specifici. Il loro campo d’azione è quindi piuttosto ristretto e chiedendo ai partecipanti all’assaggio su quali piatti (non dessert) avrebbero visto bene un abbinamento è venuta fuori solo l’uso del vino santo trentino su delle terrine a base di cacciagione o sui classici crostini toscani. Un po’ poco per sperare di posizionarsi meglio sul mercato…

 

 

Vini degustati

 

Verdicchio dei Castelli di Jesi 2008 Cingulum,  Colognola

Verdicchio dei Castelli di Jesi passito 2007 Rojano,  Bonci
Verdicchio dei Castelli di Jesi 2007 Tordiruta,  Moncaro
 Verdicchio dei Castelli di Jesi 2007 Arkezia,  Fazi e Battaglia
Verdicchio dei Castelli di jesi  2007, Sartarelli
Vino Santo Trentino Arele 1999, Cavit
 Vigneti delle Dolomiti IGT Gocce di Sole 2008, Zanini
Passito bianco IGT San Martim 2008, Grigoletti
Trentino Superiore DOC Vendemmia Tardiva  2007 Rupe Re,  cavit
 Vino Santo Trentino 1999, Cantina di Toblino
Alto Adige Passito 2008 Sissi, Cantina di Merano
VDT  Baronesse  Baron Salvadori, Nalles & Magredo
Moscato Giallo Passito Giovanelli 2007, Cantina di Caldaro
Alto Adige Juvelo  Gewurztraminer Passito 2008, Andriano
Alto Adige  Gewurztraminer  Amadeus 2008, Cantina di Merano
 VDT 2007 Amrita, Cortaccia
Alto Adige Chardonnay Passito 2008 Aurum,  Happacherhof
Trentino Moscato rosa 2007, Battistotti
VDT Rosso Dolce Doron, Rosi

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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