Terroir Marche: ad Ascoli il 21-22 maggio3 min read

Difficile tenere il conto degli appuntamenti che riguardano l’Enomondo; fiere, mostre, concorsi o più semplicemente incontri con i produttori si susseguono senza soluzione di continuità, spesso sovrapponendosi tra di loro, creando così non poco imbarazzo tra i destinatari. Tuttavia, parafrasando il risaputo motto, penso che “alcuni appuntamenti siano più irrinunciabili di altri” e, a mio avviso, pur non avendo ancora partecipato a questa che è la seconda edizione, mi sento di includervi Terroir Marche.

 

Per le premesse, gli incontri proposti, il livello siderale dei relatori e dei vini che verranno presentati, ci sarebbero motivi più che sufficienti per andarci. Ma io ve ne aggiungo un altro: per la carica umana e di simpatia dei produttori, molti dei quali ho conosciuto a Verona durante un incontro, per la spontaneità dell’approccio verso il vino e per l’autentica allegria (non certo quella alla Mike Buongiorno) che anima questa piccola comunità di viticoltori bio.

 

Beh, andateci, anzi andiamoci di persona ma prima diamo un’occhiatina al programma. Incontri, laboratori e degustazioni dei vini biologici delle Marche abbinati ai prodotti del territorio: oltre 120 etichette diverse… Ospite d’onore: la Mosella del bio. Il ticket d’ingresso giornaliero (12 euro, 10 euro per soci AIS, FIS, ONAV, SLOW FOOD, FISAR, AIES) comprende accesso ai banchi di degustazione, calice, visita guidata al centro di Ascoli.

 

Ma non ci scordiamo i laboratori, vere chicche della manifestazione.

 

LABORATORIO: I RIESLING DELLA MOSEL RUWER – 21 MAGGIO, ORE 11: Un viaggio nel nord dell’Europa per incontrare un territorio viticolo radicalmente diverso dalle Marche. Grazie allo storico gemellaggio fra la città di Ascoli e quella di Treviri, Terroir Marche ospita alcuni vignaioli aderenti all’associazione ECOVIN. Un terroir eccezionale, in grado di regalare alcuni dei vini bianchi più longevi del mondo. Sonja Christ-Brendemühl e Pierpaolo Rastelli ci guideranno alla scoperta della mineralità e della luminosità dei vini della Mosella.

 

LABORATORIO: 2010 SFUMATURE DI ROSSO – 21 MAGGIO, ORE 15: La giornalista australiana Jane Faulkner ci guiderà attraverso le storie di due protagonisti indiscussi: il Montepulciano e il Sangiovese. Spesso uniti in blend, qualche volta accompagnati da compagni di viaggio.

 

LABORATORIO: EPISTENOLOGIA: TRA ROBERT PARKER E LA NONNA – 21 MAGGIO, ORE 17:
Epistenologia è la risposta di Nicola Perullo a decenni di dominio incontrastato di assolutismo enoico. Epistenologia, quindi, è il passaggio da sapere SUL vino a sapere CON il vino, liberando il giudizio nell’immaginazione. Tutti i vini sono dunque uguali? Certo che no! Il prof. Perullo approfondirà questi temi in una degustazione guidata con Alessandro Morichetti (Intravino).

 

LABORATORIO: BARRICADIERI, TRA UTOPIA E REALISMO – 22 MAGGIO, ORE 11: Aurora, un’azienda che ha fatto la storia del biologico nel mondo del vino marchigiano e il Barricadiero ne è un vessillo. Nato in un preciso contesto – quello degli anni Novanta dominati dal diffuso utilizzo della barrique e dei vitigni alloctoni – è però sempre riuscito a mantenere una precisa identità territoriale. Oggi è una delle grandi espressioni del Montepulciano e questa verticale storica, guidata da Francesco Falcone, sarà un’occasione imperdibile per verificarlo sul campo.

 

LABORATORIO: 2010 SFUMATURE DI BIANCO – 22 MAGGIO, ORE 15: Focus sull’annata 2010 – ottima in tutta Italia – in alcune zone, fra cui le Marche, si è distinta come annata classica, dalle maturazioni equilibrate – se non tardive – in grado di produrre vini bianchi dalla spiccata acidità e dalla nitida freschezza aromatica. A qualche anno dalla vendemmia Antonio Boco ci racconta lo stato evolutivo di Verdicchio, Pecorino e non solo. 

 

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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