Da quest’anno chiederemo e riporteremo in guida il tipo di tappo usato per ogni vino degustato.
Uno dei temi sempre più discussi nel mondo del vino di qualità (e non solo) è quello dell’influenza del tappo. Il tema oggi non è certo quello del sentore di tappo, praticamente scomparso dal vino rispetto a solo 10-15 anni fa, ma le varie derive, positive o negative che possono prendere i vini a causa o grazie ad una tipologia di tappi.
Chi visita cantine sa per certo che al momento dell’apertura di una bottiglia il discorso casca sempre sul tappo usato e da lì vengono fuori storie di ogni tipo, che hanno cementato nel produttore la fiducia o la sfiducia nella tipologia X o Y.

Gli studi relativi ai vari tipi di tappature si susseguono a ritmo sempre più incalzante, anche perché trovano sempre più spazio tappature alternative, tanto da dover rivedere in molti casi i disciplinari di produzione.
Noi, non volendo assolutamente prendere una posizione pro o contro qualsiasi tipologia di tappo, sentivamo però il bisogno di evidenziare nei nostri assaggi anche questa variabile sempre più importante e così abbiamo deciso che da quest’anno, oltre ai soliti dati come denominazione, tipologia di uve, prezzo, richiederemo alle cantine anche i tipi di tappi usati per i loro vini. Questo dato, come gli altri, troverà spazio nelle schede di degustazione che pubblicheremo.

Un piccolo sforzo in più per i produttori ma un importante informazione in più per i consumatori, che si va ad aggiungere a quella, ancor più importante, del peso delle bottiglie.
A questo proposito ci pare giusto sottolineare che piano piano si va facendo strada il concetto di bottiglia leggera, ma soprattutto quelli che continuano ad usano bottiglie pesanti iniziano a riflettere su questo concetto e magari, anche se non per tutti, adottano tipologie leggere per qualche prodotto.
