Tappo e a capo per la Guida vini Winesurf 2024-20252 min read

Da quest’anno chiederemo e riporteremo in guida il tipo di tappo usato per ogni vino degustato.

Uno dei temi sempre più discussi nel mondo del vino di qualità (e non solo) è quello dell’influenza del tappo. Il tema oggi non è certo quello del sentore di tappo, praticamente scomparso dal vino rispetto a solo 10-15 anni fa, ma le varie derive, positive o negative  che possono prendere i vini a causa o grazie ad una tipologia di tappi. 

Chi visita cantine sa per certo che al momento dell’apertura di una bottiglia il discorso casca sempre sul tappo usato e da lì vengono fuori storie di ogni tipo, che hanno cementato nel produttore la fiducia o la sfiducia nella tipologia X o Y.

Gli studi relativi ai vari tipi di tappature si susseguono a ritmo sempre più incalzante, anche perché trovano sempre più spazio tappature alternative, tanto da dover rivedere in molti casi i disciplinari di produzione.

Noi, non volendo assolutamente prendere una posizione pro o contro qualsiasi tipologia di tappo, sentivamo però il bisogno di evidenziare nei nostri assaggi anche questa variabile sempre più importante e così abbiamo deciso che da quest’anno, oltre ai soliti dati come denominazione, tipologia di uve, prezzo, richiederemo alle cantine anche i tipi di tappi usati per i loro vini. Questo dato, come gli altri, troverà spazio nelle schede di degustazione che pubblicheremo.

Bottiglia da vino VUOTA!!!

Un piccolo sforzo in più per i produttori ma un importante informazione in più per i consumatori, che si va ad aggiungere a quella, ancor più importante, del peso delle bottiglie.

A questo proposito ci pare giusto sottolineare che piano piano si va facendo strada il concetto di bottiglia leggera, ma soprattutto quelli che continuano ad usano bottiglie pesanti iniziano a riflettere su questo concetto e magari, anche se non per tutti, adottano tipologie leggere per qualche prodotto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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