Sprechiamo ne’ lieti calici!2 min read

L’articolo di Gianluca Morino (vedi) sullo stand deserto ICE a Prowein, con i funzionari italiani che stavano più a fumare sigarette fuori dal padiglione che a fare il loro lavoro, aldilà di commentarsi da solo e di far arrabbiare e indignare qualsiasi lettore, ci ha fatto venire in mente un’idea.

Abbiamo pensato di provare assieme a voi a fare qualcosa di concreto, se non altro per  evidenziare situazioni tipo quella della Prowein.  In altre parole vi chiediamo di segnalarci, all’interno del settore vino, gli sprechi di denaro pubblico in cui vi siete imbattuti. Un padiglione pubblico grande e vuoto ad una fiera, una manifestazione organizzata con dispendio di soldi ma senza che avesse un minimo di ritorno: una fiera intera o un evento finanziati con soldi pubblici (non necessariamente statali ma anche regionali, comunali) andati praticamente deserti, un progetto di qualsiasi tipo fatto giusto per finanziare pinco o pallino senza un minimo ritorno, etc…

Da oggi sino alla fine del mese di maggio cercheremo  di creare una specie di “summa enoica” dello sperpero di soldi pubblici e una volta fatto lo invieremo ai ministeri competenti, agli enti interessati oltre naturalmente a tutti i colleghi giornalisti del web e della carta stampata.

Quindi a inizio giugno faremo una vera e propria “classifica dello sperpero” e, oltre a cercare di far conoscere a più persone possibile certe situazioni(visto che di classifica si tratta)  premieremo con  sei bottiglie di ottimi vini la testimonianza che ha nostro insindacabile giudizio presenterà nella maniera più chiara, precisa e circostanziata uno spreco di denaro pubblico. Naturalmente….. più grosso sarà lo spreco e “meglio, anzi peggio” sarà.

Forse un concorso del genere può  essere visto con sospetto: qualcuno potrebbe pensare “Non sono mica  un delatore, una spia!” In realtà non si tratta di fare la spia ma di cercare di aiutare la cosa pubblica a funzionare in maniera migliore, cercando di evitare sprechi per invece utilizzare al meglio le (poche) risorse che vengono ogni anno messe a disposizione del settore.
A questo punto si trattava solo di trovare un nome a questa nostra idea: ci abbiamo pensato un po’ e poi abbiamo deciso di parafrasare un verso della famosissima aria della  Traviata, proprio per evidenziare come e quanto si possa perdere la retta via anche in questo mondo di “lieti calici”.

Quindi, ricapitolando: avete  tutto il mese di maggio per segnalarci SOLO COMMENTANDO QUESTO ARTICOLO (se anche arriveranno commenti in altra forma, tipo mail, facebook o per lettera, noi li pubblicheremo qua sotto) gli sprechi enoici di denaro pubblico a cui avete assistito: nei primi giorni di giugno invieremo a tutti i colleghi giornalisti che conosciamo e agli organi interessati le testimonianze raccolte e proclameremo il vincitore del concorso.

Aspettiamo con timore le vostre segnalazioni.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Sprechiamo ne’ lieti calici!2 min read

  1. Mica male come idea… Se ci riesci, riusciresti a risolvere anche il padre di tutti i problemi, relativamente alla partecipazione/organizzazione di eventi enoici: come misurare il ritorno di queste operazioni. Perché, se un costoso padiglione che resta vuoto é chiaramente un #fail, uno analogo pieno di fancazzisti che sbevazzano gratis lo é altrettanto, almeno secondo me.
    E secondo te? 🙂

  2. Diciamo che per i fancazzisti il ritorno c’è ..Aldilà  di voler mettere bocca dappertutto, se riusciamo ad evidenziare qualche chiaro sperpero di denaro credo che lo scopo sia raggiunto.

  3. E cosa dire della maggior parte delle associazioni o consorzi che sono finalizzate ad ottenere un canale privilegiato di accesso al finanziamento pubblico senza un minimo di progettazione e strategia? L’italia ne è piena

  4. l’apertura di eataly new york che si è presa praticamente tutti i fondi europei destinati alla promozione del vino piemontese all’estero ti basta?
    O, in scala minore, una fiera regionale organizzata con soldi pubblici a metà  giugno 2012 che in tre giorni ha reso esattamente zero?
    http://www.expopiemonte.it/enocosmo

  5. potrei battere tutti sulla partenza , ho talmente tante informazioni che forse è il caso di sentirci prima .
    saluti

  6. Dopo la liberazione della Francia un ministro chiese a De Gaulle di fare una legge per abolire la stupidità , e sai come rispose lui? Vaste programme. E non ne fece di nulla. Come fai a chiedere ai tuoi lettori di segnalarti gli sprechi della pubblica amministrazione? Si fa prima a segnalare i casi in cui loro spendono bene i nostri soldi, sono cosଠrari che si fa presto ad elencarli.

  7. la pars destruens è sempre divertente… la pars construens invece… Certo, sono la prima a dire che molti consorzi, fiere e manifestazioni che godono di finanziamenti pubblici o collettivi sono degli autentici sprechi, in Italia poi, che il rispetto per la cosa pubblica è pressoché 0! Poi però sicuri che i produttori saprebbero investire in modo migliore i loro soldi?Alcuni si, ma li conti sulle dita di una mano… in Italia mi è capitato spesso di incontrare persone che vogliono i risultati spendendo poco o nulla, (ed ecco perché le fiere e gli eventi finanziati pubblicamente riscuotono un certo successo)… Poi ci sono quelli per i quali devi lavorare gratis, e poi ci sono quelli che ti pagano alle calendae greche… insomma, è corretto tirare il sasso, ma voglio ben vedere la mano, e poi vorrei che ciascuno in coscienza si esaminasse per capire cosa fa per migliorare questo Paese. E comunque se la gente venisse assunta da queste organizzazioni per i propri meriti e non come sappiamo che avviene, forse questi soldi sarebbero spesi bene. Il problema è a monte! . Con quale criterio scelgono le persone i consorzi, le organizzazioni di promozione ecc? Io un’idea ce l’ho, anzi, ho degli aneddoti da raccontare che sono niente male, ma che racconterò quando sarò espatriata definitivamente! C’è un consorzio in Veneto, che funziona molto, molto bene.. Vi posso assicurare che la gente che ci lavora è davvero competente, attiva e partecipe! Poi ce n’è un altro, di cui non posso dire lo stesso, non è attivo neppure un decimo dell’altro, ed è tutta una questione di persone, di modus operandi, di mentalità . Le persone che possono essere simpatiche per un caffé non necessariamente sono dei buoni collaboratori… la politica dovrebbe stare al proprio posto, e invece…

  8. caro Stefano, se la scelta è cosଠvasta (spero non quanto la stupidità ) potrai facilmente parlare dei primi due-tre esempi che ti vengono a mente.

  9. vedi Carlo, sette commenti ma uno solo fa nomi e cognomi.
    Questo, a monte di tutto, è il motivo per cui nulla potrà  mai cambiare.
    Paura, opportunismo, furberie…

  10. Vuoi nomi e cognomi? Eccoti servito. I ridondanti personali di quasi tutti i Consorzi di Tutela toscani, un’amica umbra mi ha appena fatto notare che l’intera Confindustria della sua Regione ha meno personale del nostro Consorzio eppure segue (molto meglio di noi) oltre mille aziende. Mentre noi siamo poco più di duecento. Gli inutili e costosissimi spazi al Vinitaly e simili fiere di Regione, Provincie ed Enti territoriali vari, che oltretutto occupano spazi che sarebbero necessari ai veri operatori del settore. La creazione di inutilissime nuove DOC in Toscana, che (come lunga esperienza insegna) non aumentano di nulla a vendibilità  dei vini di quei territori ma comporteranno inevitabilmente nuovi carrozzoni, nuovi Albi e nuovi impiegati per redigerli. E vogliamo parlare delle Strade del Vino di Toscana, che per anni si sono ciucciate due o trecentomila Eurini a testa per fare non si sa bene cosa? Mi fermo qui non per mancanza di esempi da fornire, ma per non abusare dello spazio del nostro ospite.

  11. ho presenziato una sola volta a due eventi della Camera di Commercio per la presentazione di Barolo e Barbaresco a Milano e Roma: assolutamente inutili, la maggior parte degli invitati erano politici con amici che prima ancora del termine dell’evento se ne andavano con bottiglie e vassoi di salatini.

  12. Si dice il peccato, non il peccatore. E lo si dice per evitarne altri dello stesso tipo. A Varsavia qualche anno fa c’e’ stato chi si e’ fatto la festicciola d’addio dall’ICE (per il proprio trasferimento in Canada) con le bottiglie di vino avanzate da una promozione privata a cui avevo partecipato e quindi parlo con cognizione di causa. Un peccato veniale, se vogliamo, ma sempre un peccato. Da allora, i promotori che conosco si riportano a casa le bottiglie o le distribuiscono loro stessi a chi vogliono. Ci sono peccati maggiori, come l’interesse privato in atti d’ufficio, ma e’ giusto parlarne soltanto dopo aver fatto regolare denuncia all’autorita’ giudiziaria. Senza quell’atto ufficiale d’accusa, parlarne sui blog oppure sulla stampa e’ delazione e spesso anche diffamazione.

  13. visto che si chiedono nomi e cognomi, anche la ridente serata che avviene nel Riminese organizzata dal consorzio, che dovrebbe essere itinerante. un anno anno speso migliaia di euro solo per acquistare decine di mq di prato artificiale da posteggiare in piazza per poche ore. La serata costa decine di migliaia di euro perché non son riusciti a trovare una formula che copra i costi (a parte queste sciocche spese come la sopracitata), i produttori vi partecipano malvolentieri perché hanno la scontentezza addosso pure ora che per tagliare i costi hanno eliminato i sommelier, gli stessi dicono di non averne ritorno, se non una serata tutto sommato divertente ma molto dura

  14. Il primo episodio che mi viene in mente (ma so che se mi metto a pensare bene ci scrivo il mio secondo libro!): missione di giornalisti brasiliani in Toscana. I giornalisti vengono accompagnati da dipendente ENIT (ufficialmente perché pagavano loro il viaggio mentre il soggiorno era a carico delle aziende visitate) la quale è stata l’unica che si è lamentata in continuazione di qualunque cosa, in particolare dei ritmi troppo serrati (se per “ritmi troppo serrati” si intende andare a dormire sempre entro mezzanotte e partenza non prima delle 8-8,30 siamo d’accordo, ma magari lei è un tipo che dorme parecchio!). Addirittura si è lamentata perché il programma della visita a Siena non prevedeva tempi liberi perché lei potesse andare a comperare un tipo speciale di pantaloni che sua figlia le aveva chiesto di regalarle. Al terzo giorno ho preso la “signora” da una parte e le ho “gentilmente” fatto notare che se continuava a remare contro la prendevo a schiaffi (dirle che avrei fatto rapporto ai suoi capi non sarebbe servito a niente). Ditemi che nel frattempo l’ENIT in Brasile l’hanno chiuso!

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