Sfogo da vecchio. Anteprime: e se iniziassimo con i posticipi?4 min read

"Winesurfprise, diario di bordo del giornalista-comandante Mackirk, data astrale 14 agosto 2055.

Oggi 14 agosto 2055, dopo aver appena terminato l’anteprima dell’annata 2056 (in assoluta primeur..) dello Strabianco Ferragostano DOC a Canicola di Sotto, ci stiamo dirigendo, grazie alla mia navicella spaziale (e sennò come avrei fatto mai ad arrivarci) all’anteprima del Bianco Alpinot 2055, che si svolgerà al Passo del Muflone in Amore e Piuttosto Arrapato (che posti…che nomi…) sulle Alpi Cozzie.

Già che siamo in zona approfitterò per fare un salto alla manifestazione “Cozzio Bianco, un vino per le Cozzie” che si terrà dalle 03.30 alle 06.30 di domani 15 agosto. Speriamo che la colazione di lavoro non si protragga troppo a lungo, altrimenti arriverò tardi alla presentazione del Catamarone bianco,il famoso vino dei Marchesi de Marinarettibus. Anche loro però….potevamo anche scegliere un altro giorno per la presentazione e magari un posto leggermente più a portata di mano dell’Isola di Pasqua.

Ma non tutti i mali vengon per nuocere: dall’Isola di Pasqua a Sant’Elena è uno sputo e quindi per la prima volta ce la farò ad essere presente alla premiazione del “Il sole di Austerlitz” la famosa manifestazione sui vini passiti.

Caro diario, come vedi questo è un periodo abbastanza tranquillo e quindi potrò forse tornare 12 ore a casa per riposarmi un po’. Se penso invece ai tour de force che dovrò sobbarcarmi tra gennaio, febbraio e marzo, con tutte le anteprime dei vini rossi, mi sento mancare.”

 

 

 

E come il mio pronipote comandante Mackirk mi sento mancare anch’io perché va bene partecipare ad un’anteprima ma oramai, tra anteprime, eventi imperdibili, manifestazioni di presentazione, tour enogastronomici e chi più ne ha più ne metta l’unica soluzione è diventare “di-vino” cioè uno e trino.

Uno dei picchi di “uno-trinismo” lo toccheremo il giorno 18 febbraio, data che fino a pochi giorni fa era solo quella che precedeva l’inizio dell’intensa settimana toscana di anteprime.

Ma il Consorzio Chianti e quello del Carmignano hanno pensato bene di “attaccarsi al carro” e quindi di organizzare anche loro un’anteprima. Peccato che abbiano fatto male i conti perché entrambi hanno invitato i giornalisti per lo stesso giorno alle stesse ore. Il bello è che non stiamo parlando di un consorzio siciliano e di uno altoatesino, ma di due enti i cui territori sono praticamente contigui.

Ci voleva tanto a darsi un colpo di telefono e concordare una data diversa o, al limite, organizzare una degustazione la mattina e l’altra la sera? Dato che gli eventi vengano organizzati all’interno di Buy Wine con i soldi regionali, non poteva Toscana Promozione organizzare un minimo di calendario per evitare sovrapposizioni? 

Sembra di no. E sembra anche che la febbre delle anteprime stia oramai contagiando tutti anche se oramai una buona fetta dei vini “anteprimizzati” sono sempre più campioni da botte. Colpa del produttore che ritarda ad imbottigliare? Colpa delle anteprime che vengono fatte troppo presto? Colpa del mercato che non smaltisce l’annata precedente e rende sconsigliabile imbottigliare la nuova? Colpa dei giornalisti che a caccia di notizie vogliono mangiare la gallina nell’uovo, a sua volta nel….sedere della gallina madre?

E come è possibile dare un parere serio su vini che non sono minimamente pronti anche se viene strombazzato il contrario? Possiamo dare un parere, certo, ma visto che i vini di solito hanno nome e cognome, come possiamo parlare del vino X ben sapendo che magari è imbottigliato da 10 giorni, oppure campione da botte? Come possiamo essere credibili in condizioni del genere? Va a finire che in molte “anteprime”, anche se non ne viene fatto ufficialmente cenno, ci sono più vini di annate precedenti che non dell’annata ufficiale.

Capisco che l’anteprima alla fine è un modo per invitare la stampa (non solo di settore) a parlare del proprio vino e del proprio territorio, però con la struttura di adesso il “vino nuovo” è solo una scusa e come tale andrebbe evidenziata.

Butto là un consiglio: dal momento che un vino entra in commercio a quello in cui lo si può trovare sugli scaffali in commercio (specie se si parla di estero e di vini importanti) passano come minimo 6-10, anche 12 mesi. Perché allora non organizzare dei veri e propri “Posticipi” dove, a fianco degli ultimi nati, si assaggia VERAMENTE l’annata che si può trovare in commercio e VERAMENTE si danno delle valutazioni valide su vini oramai in vetro da tempo?

Il giorno che un evento si chiamerà “Vino X: assaggio posticipato e ragionato dell’annata 00 e presentazione della 01” mi metterò in coda per partecipare. Forse così si riusciremmo tutti a fare bene il nostro mestiere.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Sfogo da vecchio. Anteprime: e se iniziassimo con i posticipi?4 min read

  1. Vada per i posticipi, ma non troppo perché ho una certa età 

  2. Basterebbero un po’ più di coordinamento e un po’ meno di campanilismo.

  3. Caro Carlo, in certe Anteprime già  si fa, come ben sai, di assaggiare insieme alle nuove anche le vecchie annate. E ti dirò che ci sono aziende che portano un solo vino in Anteprima, preferendo fare riassaggiare non solo quanto recensito dalle guide uscite lo scorso autunno, ma anche annate ancora precedenti. E quest’anno ci sarà  un’azienda che non presenterà  neanche una anteprima, ma solo vecchie annate….forse è il caso che a San Gimignano cambiamo il nome all’Anteprima della Vernaccia!

  4. Caro grande vecchio,
    come sai sull’argomento sono vecchia anch’io (occhio a chi osa dire che lo sono anche per altre cose!) avendo iniziato a Montepulciano a organizzare l’Anteprima, anche se allora in un momento diverso da quella del Brunello che già  di teneva da un paio d’anni. Nel corso degli anni si aggiunse anche il Chianti Classico e nacque l’idea di farle consequenziali. Da allora di acqua – o vino – sotto i ponti ne è scorsa tanta, è cambiato il mercato, è cambiato un paio di volte lo stile di fare vino e via dicendo, ma le Anteprime sono rimaste sempre uguali a se stesse. Ho provato in più occasioni a far presente a Montepulciano che, pur essendo onorata della lungimiranza che mi attribuiscono, dopo una quindicina d’anni la manifestazione ha proprio bisogno di una rinfrescatina, che mi sembra non si possa continuare a fare sempre la stessa cosa e che almeno qualcuno dei difetti resisi evidenti in questi anni (tipo quello macroscopico cui fai riferimento tu) si potrebbe anche tentare di superarli. Niente. Ogni anno i produttori si lamentano perché spendono troppo, i Consorzi si lamentano perché gli articoli pubblicati sono sempre meno, i giornalisti si lamentano perché i vini non sono pronti da assaggiare e non c’è una vera “notizia” sulla quale basare un buon articolo. Posticipare è solo una parte della soluzione perché risolverebbe solo il problema dell’assaggio (che in effetti non sarebbe poco!), gli altri problemi resterebbero perché il resoconto di un evento che ormai dura 10 giorni non può limitarsi ad una graduatoria di nomi e punteggi, se no poi gli assaggi per le guide e la loro pubblicazione che si fanno a fare? Mi pare che si debba fare un salto di qualità  ancora più significativo.

  5. Trattasi di situazione tra l’onirico e il sepolcrale. La concomitanza sabatesca di Chianti e Carmignano è grottesca, oltre che in rima.
    Forse sarebbe il caso di saltare un turno e ricominciare nel 2014 coi vini che avrebbero dovuto essere “anteprimati” nel 2013?
    L’annata di comporto potrebbe anche fungere da viatico per avviare i colloqui tra i consorzi, onde evitare ulteriori e fastidiose sovrapposizioni…

  6. Caro Carlo, ciao.

    Sono perfettamente d’accordo con te, che si sta esagerando. Io sono giornalista (e anche un pensionato che da 6 anni lavora ancora, e non in Lombardia, ma in Toscana come ben sai) e comincia a starmi un pò stretto il fatto di stare in giro 8 o 10 giorni senza guadagnare un soldo, anzi rimettendoci anche di tasca mia quel quid che ogni volta comunque ci vuole per stare in giro (almeno che non si voglia elemosinare tutto).

    Aggiungiamo che sabato 25 e domenica 26 Febbraio anche la rivista A TAVOLA invita a Firenze per il personaggio dell’anno (ben venga e grazie) e si completa l’opera.

    Per chi lavora ancora, come me, diventa davvero un problema stare fuori casa per cosଠtanto tempo. Poi arriva Terre di Toscana, il Bardolino, il Vinitaly, e al 20 Aprile Sicilia en Primeur. Amen.

    Però io la stessa cosa la vedo nell’uscita delle Guide che ogni anno anticipano e noi (e parlo per me e per la guida a cui collaboro) riceviamo vini che sono stati imbottigliati da pochi giorni, a volte senza etichette, o “prova di botte”.

    Credo che anche qui bisognerà  intervenire. Con il Maestro GINO VERONELLI io c’ero quasi riuscito a far posticipare l’uscita della Guida, non a Novembre (ora esce a fine Ottobre) ma a fine Febbraio-inizio Marzo, in modo da poter degustare i campioni di vini nel mese di Ottobre, Novembre e non come succede ora, nei mesi più caldi (Luglio e Agosto), che se non hai una pur giusta e sana cantina sono davvero guai.

    Credo che anche questo tema vada pensato. Chi vuol dire la sua, ben venga. Prosit!!!

    E anche per quest’anno, però, ho dato la mia conferma!!!

  7. Non è un problema, ma un problemone senza soluzione. Le nuove annate sono messe sul mercato troppo presto, i consumatori sembra abbiano bisogno dei commenti fluviali per poter scegliere, cosଠtutti si precipitano a comprare i vini consigliati e poi li bevono spesso troppo in anticipo. Considera che poi spesso le nuove annate sono già  state inviate a quei giornalisti che neanche ci vengono alle anteprime, ma vogliono assaggiare i vini comunque prima degli altri per poterne scrivere in tempo. Parlando di fantascienza propongo di sottoporre le bottiglie ad un ecografia come si fa per i nascituri nella pancia delle madri, cosଠsi potrà  gridare gioiosi “è un maschio!” già  al quinto mese di gestazione, pardon, affinamento.

  8. Carissima nuvolosa, sicuramente non si potrà  risolvere il problema ma forse, con un minimo di gnegnero si potrebbe rendere le anteprime veramente interessanti e proficue. Sono secoli che tutti dicono vanno cambiate ma poi? iniziare piano piano ed aggiustare il tiro sarebbe intelligente, se non altro.

  9. La capacità  di sintesi è sempre stata una sua caratteristica peculiare.

  10. Troppo, troppo di tutto. Io ho deciso a malapena di fare anteprima Chianti Classico e Terre di Toscana, col vino 2008 imbiottigliato a fine Dicembre, il resto via, basta, un se ne pole più. Mi domando anche che senso ha poi il Vinitaly dopo tutta sta roba….

  11. Concordo con il degustare e giudicare vini in bottiglia in corso o di prossima commercializzazione.
    Solo cosଠsi potrà  dare una giusta informazione all’appassionato consumatore.

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