Settembre 2008: che sbalzi!3 min read

Settembre mese di vendemmia, e di primi risultati.
Solo che oltre all’impegno che richiede il periodo, ci si è messo anche il comportamento paranoico del mese!
Siamo partiti con tutte le intenzioni di battere ogni record di caldo, che poco dopo si sono improvvisamente ribaltate tentando di battere ogni record di freddo!
Infatti dopo un avvio “caliente”, l’estate settembrina ha tirato i remi in barca e allo scoccare della seconda metà del mese ha passato la palla di fuoco all’autunno precedendo di alcuni giorni l’ingresso astronomico della nuova stagione. In quei giorni su tutto lo stivale si sono verificate due situazioni particolari e, oseremmo dire, anche un po’ anomale per il periodo.
Improvvisamente però, intorno alla metà del mese o poco prima, la circolazione dell’aria e di conseguenza delle temperature, è mutata radicalmente.
Ovvio quindi che la forte anomalia termica positiva accumulata nella prima parte di settembre sia stata completamente recuperata, tanto che il mese è finito con un valore medio nazionale di -0,2°C, e pensate però che nei primi 13 giorni avevamo sfiorato un incredibile +4°C! (dati NOAA www.meteogiornale.it).
Lo sbalzo è stato davvero notevole, eccessivo potremmo dire, soprattutto per la nostra salute.
Purtroppo non ci sono buone notizie per quanto riguarda gli apporti precipitativi raccolti nel corso del mese. Molte zone sono rimaste pressoché a secco, dove sono state Liguria, bassa pianura piemontese, lombarda, Emilia, Toscana, Lazio ed est Sardegna a soffrire maggiormente la mancanza delle precipitazioni. Il mese ha chiuso a livello nazionale con una anomalia precipitativa positiva (sempre rispetto ai dati NOAA), ma confermando come sia piovuto in modo assolutamente eterogeneo. Le regioni che risultano sopra la media, sono l’area alpina centro-occidentale, le zone adriatiche centrali, e quasi tutto il sud, ma nelle altre vi è stata permanente siccità.
A questo punto proviamo a dare una descrizione più globale della stagione che ha influenzato il ciclo della vite.
Anche se in modo meno eclatante, l’estate 2008 verrà ricordata per almeno tre aspetti. Intanto non è stata di certo mite, al contrario delle sensazioni di molti, poiché risulta la sesta estate più calda dal 1948. Poi, a partire da metà giugno, le piogge hanno cronicamente saltato due terzi, o meglio tre quarti del paese, causando in molte aree veri e propri stati di siccità. Infine, la parte più settentrionale del paese ha fatto i conti con fenomeni temporaleschi davvero estremi, con diffusi casi di trombe d’aria, grandinate e nubifragi.
Per molti aspetti questa estate si inserisce perfettamente nel solco delle ultime stagioni calde, con tendenza all’estremizzazione dei fenomeni precipitativi e lunghi periodi siccitosi, diventando le peculiarità di questo nuovo ciclo estivo partito con gli anni 2000.
Il freddo dell’inverno, le prolungate piogge primaverili, hanno fatto il resto, senza permettere al vigneto Italia di svilupparsi al meglio e di portare in cantina tutto il proprio potenziale. Le condizioni meteo, hanno inoltre favorito la diffusione di alcune malattie, ed è sempre più evidente che il risultato qualitativo e quantitativo della vendemmia è strettamente legato alla gestione del vigneto durante l’anno.
Così anche per quest’anno, troveremo un’Italia divisa in due, che però, a differenza di quello passato, ha il meridione che mostra recuperi significativi a fronte di un nord sostanzialmente sui  livelli dell’anno precedente, se non in calo.
Da segnalare che dopo i forti anticipi dello scorso anno il 2008 ha riportato il calendario vegetativo più vicino a quello considerato normale e secondo me, anche a vini più tipici, freschi e profumati, con un po’ di alcool naturale in meno.

 

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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