Scoop! Riecine passa di mano, ed è una mano italiana!2 min read

Una notizia importante e per molti versi confortante. Riecine, storica e importante azienda in Chianti Classico ha cambiato proprietà e dalle mani di Lana Frank  è passata a quelle di Alessandro Campatelli. Avete capito bene, Alessandro Campatelli, l’attuale direttore nonché enologo di Riecine!

La cosa era praticamente fatta da mesi ma Alessandro ha voluto, scaramanticamente, non divulgarla prima che tutto fosse perfezionato a dovere.

Alessandro Campatelli nel momento della firma del contratto.

Lasciatemi dire che sono molto contento e lo sono per almeno due importanti motivi: il primo è che stimo Alessandro e lo reputo capace di dare ulteriore impulso ad una cantina già molto conosciuta e apprezzata. Il secondo è che dopo un numero infinito di cantine italiane passate in mani estere per niente esperte di viticoltura, magari puntando quasi esclusivamente a investimenti nel breve, finalmente una cantina che da proprietari esteri va in mano ad un bravo agricoltore e manager italiano.

E’ un importante segnale per tutto  il comparto viticolo toscano e non solo, e dimostra che con idee chiare e tanto coraggio si possa mantenere inalterato quel patrimonio di storia e tradizioni di cui spesso si parla e basta.

Il passaggio di mano è avvenuto attraverso varie fasi, in cui si erano fatti vini anche investitori di altri paesi, ma alla fine la caparbietà di Alessandro è stata  premiata.

Alessandro Campatelli

Le trattative “di persona” con i proprietari, vista anche la situazione internazionale, hanno ricordato molto i film di 007, con incontri quasi segreti in luoghi adatti per film d’azione come  Istambul e Tashkent in Uzbekistan.

Ma alla fine, come ogni film d’azione che si rispetti, il lieto fine c’è stato e l’azienda è oggi nella mani di Alessandro, che naturalmente intervisteremo prossimamente.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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