Sauvignonopoli: una bolla di sapone?1 min read

Anche l’udienza del 15 dicembre sembra indicare in maniera chiara che la “Sauvignonopoli” friulana, in cui quasi una ventina di aziende sono state accusate di aver utilizzato sostante illecite nella produzione del vino, sia soltanto una bolla di sapone.

Infatti già da qualche giorno si sapeva che il responso del perito Mario Malacarne, della fondazione Mach di San Michele all’Adige, escludeva l’utilizzo di sostanze diverse da quelle naturali nei campioni analizzati.

 

L’avvocato Giuseppe Campeis, difensore della quasi totalità dei produttori, all’uscita dal tribunale ha affermato che “Per i produttori è andata bene. I periti hanno confermato che non esiste prova scientifica dell’ uso da parte dei produttori di vino dei prodotti dell’enologo". 

L’enologo in questione è Ramon Persello, indicato dall’inchiesta della procura come la persona che avrebbe fatto usare in diverse cantine delle sostanze non consentite dalla legge.

 

Quindi il palco accusatorio, che tanto ha fatto parlare (e sparlare) sembra si stia sgonfiando velocemente e speriamo che a breve si possa affermare che i sauvignon dei produttori “incriminati” non hanno niente di diverso dagli altri e soprattutto niente di illecito.

 

Resterà comunque la macchia sul mondo del vino friulano di un’inchiesta che fin dall’inizio ci era sembrata solo, appunto, una brutta bolla di sapone.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Sauvignonopoli: una bolla di sapone?1 min read

  1. No. Fango da parte dei soliti noti che cercano di far fallire le aziende e trovano ugole d’oro nei blogger infami, merde puzzolenti nel mondo del vino che vogliono fare i travagli, i manettari, sbattendo il mostro in prima pagina e vivendo dei clic e dei commenti degli ignoranti che li seguono. Chi paga i danni alle aziende?

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