Ristorante Zafferano a Città Della Pieve: alla ricerca dell’identità3 min read

Cena a Città della Pieve, bellissima cittadina ai confini dell’Umbria, troppo “mal” conosciuta perchè vi hanno girato le serie TV di “Carabinieri”. Invece troppo poco “ben” conosciuta nelle sue bellezze perché c’è un magnifico affresco del Perugino, oltre che tante altre opere d’arte molto più interessanti del “Bar Pippo” che i più cercano.

Scegliamo il ristorante “Zafferano” annesso all’Hotel Vannucci, un albergo aperto ai primi del ‘900 sempre molto elegante. Il ristorante, dato il recente cambio di staff, sta cercando una precisa identità con l’uso di prodotti locali tipo lo zafferano di Città della Pieve e tante verdure di stagione, anche del proprio orto. Inoltre offre  piatti tipici come i pici all’aglione della Valdichiana e le carni di animali da cortile.

il tutto cucinato con l’intento di non perdere le specifiche caratteristiche senza però essere troppo pesante. Come antipasto ho preso i “fiori di zucca ripieni di ricotta allo zafferano e mandorle tostate” serviti su un letto di zucchine crude tagliate a spirale.

 I fiori erano davvero buoni però prevaricati da una presenza eccessiva di zucchine a spirale, quindi un bel piatto, ma sarebbe stato top con un paio di fiori in più e/o un po’ di zucchine crude in meno (e forse pure tagliate ancora più fini).

Tra i primi mi attiravano molto i pici fatti a mano sia all’aglione della Valdichiana sia al ragù d’anatra, oppure gli gnudi di ricotta e ortica, ma anche stavolta ho fatto la virtuosa e sono passata al secondo. Ho scelto il “Baccalà in tempura con verdure e salsa mediterranea”: davvero spaziale! Un fritto delicatissimo che faceva sentire il sapore dell’ottimo baccalà. Insieme un contorno fuori menù di cicoria saltata in padella da mangiarne un chilo. Ho anche assaggiato dall’amica che era con me (solo perchèé voglio fare bene il mio lavoro!) una costoletta di agnello alla brace dalla carne davvero notevole e cotta alla perfezione.

Tra i dolci ho scelto la “zuppa inglese”, servita un po’ troppo fredda ma buona, con sopra un ingrediente originale, cioè meringa morbida. La mia amica ha preso il gelato allo zafferano, noci pecan e miele di castagno che mi ha detto essere molto buono.

Passiamo ai prezzi: antipasti 14-18 €, primi 14-15 (fatta eccezione per i piatti con zafferano o tartufo che possono arrivare a 18-20 €), secondi 23-26 €, dolci 7-10 €. Non proprio economico, ma il posto ed il servizio sono ottimi. A proposito di servizio, il benvenuto di schiacciata pugliese era top e il giovane barman è bravo a fare cocktail e disposto a perdere tempo per spiegare tecniche e prodotti.

Ottima carta dei vini con ricarichi “umani”.

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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