Quali vini italiani si bevono in Grecia?7 min read

Il nostro Haris Papandreou si è superato facendo una vera e propria inchiesta su quali vini italiani vengono bevuti all’ombra del Partenone

I consumatori greci hanno una predilezione per i vini francesi e italiani, il volume e il valore principale delle importazioni di vino in Grecia è costituito infatti da questi due paesi. Il 78,08%, del vino importato, proviene dalla Francia e dall’Italia, il che corrisponde all’81,12% del valore delle importazioni greche in questa categoria. Nello specifico, i vini francesi rappresentano il 41,37% mentre il restante 36,71% è rappresentato dall’Italia.

Per avere informazioni più dettagliate mi sono rivolto ai responsabili dei quattro winebar più grandi e più forniti di Atene, però con una clientela completamente diversa fra di loro, e al responsabile della più grande ed elegante enoteca di Atene con tanto di e-shop.

Con Giorgio Michelis del winebar Oinoscent abbiamo fatto una lunga chiacchierata online sorseggiando la stessa etichetta, un Amarone pluripremiato.

Giorgio racconta che l’Italia ha sempre avuto una posizione di forza sugli scaffali delle enoteche in Grecia, con in mente il ricordo d’infanzia di un fiasco in paglia di Chianti, caro a tutti i winelover over 30. La vicinanza del paese, le somiglianze nella gastronomia, la facilità di leggere l’etichetta (non dimentichiamolo) e il simile temperamento mediterraneo, sono armi nella faretra dell’industria vinicola Italiana che difficilmente possono essere paragonate con i vini Spagnoli.

Ma anche nel caso della Francia, a parte l’acquisto di un Bordeaux generico che si comprerebbe “perché i vini Francesi sono i migliori”, ci sono volute molte ricerche per trovare qualcosa di veramente interessante. Da allora, molto vino si è versato nei bicchieri dei greci ed ora Atene è una città dove un amante del vino può trovare quasi tutto ciò che ama da qualsiasi parte del mondo.

Ma quanto i greci hanno cambiato opinione sui vini Italiani?

Il Piemonte è la Borgogna d’Italia, è il luogo dove tutti vanno a ricercare il vino che darà qualcosa in più. Il Nebbiolo ha grandi somiglianze con lo Xinomavro, una varietà che consideriamo la migliore del paese. Il Barolo e subito dopo il Barbaresco, sono rappresentati da tutte le aziende di importazione che vogliono essere considerate di livello e quindi su tanti scaffali troverete Pio Cesare, Elio Altare, Vietti, Aldo Conterno, Gaja, Vajra e altri produttori. La Barbera sta ancora cercando di trovare la sua ubicazione ma le cose non sono altrettanto facili per questo vitigno. Mentre per quanto riguarda il Moscato d’Asti, che per molti anni era presente con un moltissime bottiglie, i numeri sono diminuiti leggermente.”

Giorgio, per quanto riguarda le altre DOCG del Nebbiolo, tipo Valtellina, Ghemme, Roero noto che non sono richieste in Grecia.

“A parte qualche bottiglia di AR.PE.PE. le altre DOCG qui non hanno ancora un mercato significativo.”

Continuando la chiacchierata ci spostiamo in Lombardia e ai vini frizzanti: purtroppo non si consumano grandi quantità di Franciacorta e la ragione principale è che i prezzi sono solitamente così vicini allo Champagne che pochissimi vengono invogliati a “lasciare la via vecchia per la nuova”.

Altre zone come Trentino Alto Adige, Friuli e Veneto hanno una lunga storia con Pinot Grigio, Soave e Garganega, protagonisti fra i bianchi di qualità del paese. Le scelte ormai sono di alto livello e la loro accettazione è grande tra i greci, difatti nomi come Pieropan, Elena Walch, Livio Felluga, Vie di Romans e Tiare fanno sempre colpo.

Dopo molte ricerche, presso winebar di nicchia, oggi puoi trovare Gravner, Radikon e Foradori.

Il Prosecco rimane il re delle bollicine, anche se, tranne in pochi casi, i consumatori cercano il Prosecco come marchio e non cercano produttori specifici.

I vini rossi Veneti, dal semplice Valpolicella al mitico Amarone sono vini che piacciono da sempre, soprattutto quando si parla di Quintarelli, Dal Forno e Masi, a prescindere del fatto che pochi sono a conoscenza del loro particolare metodo produttivo.

Per un po’ il Montepulciano d’Abruzzo ha avuto una presenza sugli scaffali e la ragione principale è che in Grecia piacciono i vini dal frutto maturo e i tannini morbidi, ma qui la concorrenza è enorme.

La Toscana rimane ciò che il consumatore medio identifica maggiormente come vino Italiano, tipo il Bordeaux per la Francia. Ci sono tantissimi vini toscani sugli scaffali greci, purtroppo ciò non ha aiutato i professionisti del settore a promuovere ed evidenziare la ricchezza del Bel Paese. Ma d’altra parte non erano in molti a resistere alla facilità di vendita (e allo stesso tempo accontentare il cliente) di un Chianti o ancora di più un Brunello di Montalcino di Biondi Santi, Casanova di Neri oppure un grande rosso di Querciabella, Isole e Olena ecc.Ovviamente non possiamo aggiungere alla stessa equazione certi vini che si vendono da soli tipo Sassicaia, Ornellaia o Masseto.

I vini pugliesi hanno avuto sempre i loro estimatori ovunque ad Atene ma purtroppo qui le opzioni sono pochissime e il più delle volte a rotazione. Le cose si fanno ancora più difficili per chi cerca il fascino di un ottimo Trebbiano o Fiano: trovarli sarà solo grazie al duro lavoro di ricerca di qualche enoteca o ristorante.

Il gradino più alto del podio tra i vini in ascesa nelle preferenze dei consumatori va alla Sicilia. I vini rossi gourmet ricchi di frutta e acidità di Terre Nere, Arianna Occhipinti, Passopisciaro, Pietradolce e Planeta stanno facendo conoscere l’isola a sempre più persone mentre i bianchi la seguono da molto lontano. Può darsi ci sia un legame genetico da millenni tra il sud dell’Italia e la Grecia, oppure semplicemente perché i vini ricordano così tanto quelli di Santorini e di Creta.

Passiamo alle risposte degli altri locali consultati

Yiannis Papas dell’enoteca Mr. Vertigo ci dice che:

Se escludessimo il Prosecco, di cui si vendono circa 45.000-50.000 bottiglie ogni anno, direi che la zona con le maggiori vendite è quella del Piemonte. Senza contare le vendite di Moscato d’Asti, che aumenterebbe i numeri del Piemonte, posso dire che i Greci amano i rossi di questa regione, tra cui Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba, ma anche qualche Barolo o Barbaresco che rientrano nella fascia di prezzo 40-45 €.

La verità è che il Chianti, a suo tempo nostra zona vinicola preferita, ha subito un calo delle vendite e crediamo che la sua fama stia svanendo. Inoltre i vini toscani più costosi come il Brunello o i Supertuscan non sono molto richiesti.

Ora vini in ascesa per il pubblico greco sono quelli dell’Etna in quanti il suo “terroir” si riflette così tanto nei suoi vini e li rende molto familiari ai Greci, come i vini di Santorini.

Il responsabile di due wine bar con il nome “Materia Prima” uno nella zona di Koukaki (vicino al bellissimo museo di Acropolis) e uno nella zona di Pagkrati (vicino allo stadio Panathinaiko di Atene) Michalis Papatsimpas ci racconta che:

Il vino Italiano è sempre stato importante per gli amanti del vino in Grecia. Non credo sia sorprendente che i vini italiani più venduti  siano il Prosecco, Moscato d’Asti e Pinot Grigio. Nelle enoteche, invece, ho la sensazione che le persone ormai stiano prendendo sempre più familiarità con le centinaia di varietà Italiane e si sentano sempre entusiaste di degustarle. Nei nostri wine bar, le persone spesso provano il sud Italia, principalmente vini tipo Aglianico e Nerello Mascalese. Da rimarcare come il Fiano di Avellino sia una varietà che le persone ormai spesso riconoscono. In generale, le persone tendono a provare i vini orange del nord Italia, i vini naturali di tutta Italia e le varietà sconosciute che scoprono per la prima volta.

Infine Panos Kyriazis del winebar Vintage Wine Bistrot, ci dice che per quando riguarda i vini bianchi, i più ricercati sono principalmente il Pinot Grigio e il bianco di Soave. Mentre tra i rossi sono i vini di Montepulciano, il Chianti ed il Brunello di Montalcino. Tra i vini a base nebbiolo, anch’esso molto richiesto, prevale il Barolo rispetto al Barbaresco. Ultimamente tanti chiedono i vini rossi della Sicilia, in particolare i vini dell’Etna. Per quanto riguarda lo spumante a causa del fatto che serviamo quasi esclusivamente quello Greco il consumo di bolle Italiane è limitato, tuttavia c’è un certo interesse per Prosecco e Moscato d’Asti.

In totale, la carta del nostro winebar comprende 84 selezioni di etichette Italiane e tutte sono disponibili anche al bicchiere.

Dalle risposte degli amici Greci si vede che manca totalmente un vitigno italiano che personalmente amo tanto come il Verdicchio, inoltre latitano altri vini/vitigni, come il Friulano, il Gavi, la Falanghina e i bianchi siciliani a base Grillo o Catarratto. Tra i vini rossi manca il Lambrusco.

Ma gli amici italiani oltre l’assyrtiko (forse) che vini greci bevono?

Haris Papandreou

Arrivato a Firenze nel lontano 1985 con studi in economia e commercio. Attualmente segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze e responsabile della parte economica in un studio tecnico. Appassionato di vino e organizzatore di diverse degustazioni di vino greco a Firenze.


LEGGI ANCHE