Amo il Barbaresco e, lo posso dire se non appare troppo snob, in media lo preferisco al Barolo perché è sempre più sottile ed elegante.
L’annata 2012 è ancora indecifrabile sui tempi lunghi. Vediamo come è andata per il nebbiolo in Langa secondo le note ufficiali del Consorzio Barolo e Barbaresco.
Con l’inizio di ottobre si è aperta la vendemmia del nebbiolo che ha potuto beneficiare di un periodo di importanti escursioni termiche giornaliere che si sono verificate a partire dalla seconda decade di settembre. Particolarmente rilevante è la qualità e quantità delle sostanze fenoliche riscontrate dall’attività di monitoraggio della maturazione: si è notata un’evoluzione positiva nell’ultimo mese che consente di constatare una spiccata attitudine delle uve a fornire
vini ben strutturati che si prestano all’invecchiamento anche se con tenori medi in alcol leggermente inferiori rispetto alle ultime annate. In conclusione possiamo affermare che in generale si è trattato di un’annata non abbondante sotto l’aspetto produttivo, ma partendo da una materia prima eccellente per quanto riguarda l’aspetto fitosanitario e con caratteristiche organolettiche ottime che permetteranno di ottenere vini straordinariamente equilibrati.
Durante il tour langarolo di Garantito Igp abbiamo degustato 78 Barbaresco 2012 e quelli che ci sono piaciuti di più sono questi (in assoluto ordine casuale).
Carlo Giacosa, Narin
Gemma
Rizzi
Pelissero, Nubiola
Castello di Verduno, Rabajà
Negro Giuseppe, Pian Cavallo
Fratelli Giacosa, Basarin Vigna Gianmaté
Pertinace, Marcarini
Albino Rocca, Ronchi
N.B. Ci sono piaciuti vuol dire che almeno cinque su sette di noi sono stati d’accordo nel collocarli nell’eccellenza.
In sintesi, non ci sono stati exploit inarrivabili o Barbaresco che ci hanno steso per l’emozione: l’impressione, piuttosto, è che ci sia una solidità media, un buon bilanciamento tra frutto e legno, tanta freschezza e sapidità.
Bei vini che aspetteremo negli anni.
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