Nebbiolo Prima: il punto sulle annate4 min read

Dopo i commenti organizzativi (leggi l’articolo) su Nebbiolo Prima (ex Alba Wine Experience) a cui partecipiamo oramai da quindici edizioni, eccoci a parlare di come ci sono sembrate le nuove annate in commercio. Bisogna premettere che il tempo porterà sicuramente “consiglio” e li migliorerà, cambiando in meglio molte cose. Quello che leggerete sotto è solo un sunto generale sulle caratteristiche in evoluzione.

 

Roero 2010

Dio sa quanto mi piacerebbe poter scrivere bene di questo vino e di questi produttori ma da un punto di vista generale l’annata 2010 nel Roero mi è sembrata non certo eccezionale. Nasi a volte imprecisi e con note molto mature, bocche ancora ruvide ma senza grande grasso attorno. Se a questo aggiungiamo alcune imperfezioni tecnico-stilistiche al naso il risultato finale non è certo, per adesso, positivo. Se c’è una cosa infatti che ho imparato nell’assaggiare nebbiolo a maggio è che riassaggiandolo dopo alcuni mesi non si possono avere che miglioramenti. Il problema per i Roero 2010 è che non mi aspetto un grande miglioramento da un voto che adesso non può andare oltre una risicatissima sufficienza. Voto 6- –

 

 

Barbaresco 2010

 

Ci sono solo alcuni chilometri in linea d’aria tra i tre comuni del Barbaresco ed il Roero, ma nel 2010 sono stati un vero spartiacque. Infatti mai come quest’anno “l’assaggio maggengo” dei Barbaresco mi ha convinto. Con alcune differenze che ora vediamo.

 

Barbaresco

 

Nasi ben espressi, con freschezza sia floreale che fruttata, buon uso generale del legno e tannicità forse non molto muscolare ma ben bilanciata da freschezza. Vini di buon livello, anche abbastanza pronti da bere o comunque già ben definiti. Voto 7.5

 

Neive

Se quello detto sopra era per Barbaresco una costante per Neive diventa invece un dato che tocca solo una parte dei vini. Alcuni, per inciso, mostrano picchi addirittura superiori a Barbaresco ma altri (purtroppo una discreta fetta), con nasi maturi, ruvidezza strutturale e mancanza di freschezza, riportano verso un quadro migliore rispetto al 2009 ma non certo idilliaco. Voto 6.5

 

 

Treiso

Pur se l’anagramma di Treiso è restio, mai come quest’anno i suoi vini sono aperti e piacevoli, per niente restii ad essere goduti. Freschezza e, (scusate se è poco) chiara rispondenza al vitigno sono carattere generale mentre in bocca una tannicità elegante e ben fitta si sposa ad una freschezza per niente scomposta. Sicuramente miglioreranno ma già adesso bere un Barbaresco di Treiso 2010 è un’esperienza che consiglio. Voto 8.5

 

 

Barolo

 

Lo scorso anno lo dicevo per i Barbaresco e quest’anno per i Barolo: in generale l’annata 2009 è a due velocità: nasi maturi, forse troppo maturi e tannini aggressivi, astringenti e molto scomposti. Lo scorso anno sostenevo che il 2009 non era una grande annata per i Barbaresco e quest’anno sostengo la stessa cosa per i Barolo. Sicuramente il tempo smusserà spigoli ma da lì a farla diventare una grande annata ce n’è di strada. Vediamo brevemente nel dettaglio i vari comuni.

Barolo

Nasi maturi (Sarmassa e poco altro a parte) e rusticità tannica dovuta forse ad una maturazione fenolica non perfetta. Barolo dovrebbe dare vini più pronti rispetto ad altre zone ma il problema è che sono troppo pronti al naso mentre potenza e rotondità fenolica arrancano nelle retrovie. Voto 6.5

 

 

Castiglion Falletto

Quello che nel mio cuore incarna freschezza, equilibrio e potenza! Invece quest’anno la freschezza è assente (in media molto più maturi che quelli di Barolo), l’equilibrio latita e la potenza non sembra essere passata da queste parti. Speriamo solo che l’estate “porti consiglio” e in autunno abbiano recuperato le caratteristiche che li hanno sempre contraddistinti. Voto 6- –

 

 

La Morra

Se di nasi maturi si parlava qui la variante è solo sul tipo di maturità: a La Morra troviamo vini già con caratteri terziari al naso mentre la durezza (in questa stagione!) dei tannini è solo una conferma, anno dopo anno. Oramai sappiamo però che dopo l’estate la situazione migliorerà nettamente e quindi, grazie all’esperienza di 15 annate, siamo abbastanza tranquilli. Voto 7

 

 

Monforte

Anche se i Bussia adesso non ci hanno fatto impazzire (ma la Bussia di oggi è grossa come la Svizzera..), mostrando pulizia ma poca grinta, mediamente Monforte ha messo in mostra freschezze e profondità tanniche di buon livello. Voto 7.5

 

 

Verduno

Ci sembra giusto, anche se i produttori non sono molti, parlare di questa piccola realtà langarola, ponendola alla pari delle altre. Le diversità stilistiche sono ancora piuttosto marcate ma comunque abbiamo trovato nasi abbastanza espressi nel frutto e tannini sostenuti e di buona fattura. Voto 7.5

 

Serralunga

Last but not least eccoci al comune che più ci ha convinto. Di solito i Serralunga escono dopo gli altri ma probabilmente l’altezza e le esposizioni (mettiamoci anche la mano dell’uomo!)sono riuscite a mantenere freschezza aromatica accanto a bocche polpose e profonde. Tannini ancora da ammorbidire ma di grana nobile. Voto 8.5

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Nebbiolo Prima: il punto sulle annate4 min read

  1. Intrigante questa tua preferenza per i Barolo di Serralunga (che condivido in pieno) e stupefacente quella per i Barbaresco di Treiso. Non ho parole, giuro!

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