Montalcino: nuove ( o vecchie?) forze scendono in campo.1 min read

Una vecchia barzelletta sul diluvio universale mette in bocca ad un Pietro che sbuca da fosche nubi un “Pare, ripeto pare…” per poi annunciare una specie di sanatoria del  peccato sessuale (per la chiesa) sicuramente più diffuso da che mondo è mondo.

Mi è tornata in mente nei giorni scorsi mentre un secondo “Pare, ripeto pare” molto ben informato mi comunicava la novità che a Montalcino si sta aggregando una nuova lista di centrodestra. Questa, composta da personaggi molto in vista sia nel mondo del vino ilcinese, sia in quello bancario (e per “banca” a Montalcino ed in provincia di Siena si pensa solo al Monte dei Paschi) avrebbe come primo punto all’ordine del giorno il cambio del disciplinare di produzione e vorrebbe inoltre avere molta voce in capitolo sull’elezione del futuro presidente del consorzio.
Durante una cena in un bel ristorante locale queste forze si sono contate e pare abbiano dato il "via alle danze". Nei prossimi mesi vedremo come si muoveranno e soprattutto ( cosa che a noi interessa di più)  quello che diranno pubblicamente e come agiranno sul problema disciplinare.
Come potete capire dal “Pare, ripeto pare” molto informato, i giochi non sono per niente chiusi sul cambio del disciplinare. Vedremo cosa il futuro ci riserverà.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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