E’ di pochi minuti fa il comunicato stampa in cui il Consorzio del Brunello di Montalcino annuncia di aver denunciato Gianfranco Soldera per la frase riportata a suo tempo dal Corriere della Sera in cui definiva “irricevibile e offensiva, una truffa al consumatore” la proposta del Consorzio di donargli il “vino della solidarietà” con bottiglia ed etichetta diversa.
La querela verrà presentata al tribunale di Milano e, dice il Presidente Bindocci “Riteniamo la querela un atto dovuto per tutelare l’immagine dei produttori, del Brunello e di tutto il territorio di Montalcino. Ci riteniamo profondamente offesi e danneggiati da queste ed altre affermazioni negative sul Consorzio e sui produttori fatte da Soldera a margine della vicenda che lo ha visto coinvolto. La nostra è un’azione presa dopo che, a gran voce, i produttori hanno chiesto un gesto forte nei confronti di chi offende l’onorabilità e il lavoro di ognuno di loro. Non esiste altra lettura della nostra decisione e questo lo sottolineiamo con forza ed una volta per tutte”.
Inoltre è stata decisa anche l’espulsione dell’azienda Case Basse dal Consorzio.
Fin qui la notizia e come primo commento potremmo usare la vecchia frase di Flaiano “La situazione è grave ma non seria”.
In realtà adesso proviamo solo molta tristezza perché non riusciamo a capire come si possa arrivare a tanto da entrambe le parti. Prima Soldera che poteva semplicemente dire “No, grazie” e ora il consorzio che lo denuncia per una frase riportata da un giornale.
Ma dove si vuole arrivare? A creare due schieramenti sul fronte di Montalcino? Alle vecchie contese tra Guelfi e Ghibellini, una parte schierata col "Davide" Soldera e l’altra col "Golia" Consorzio? Possibile che non si capisca che le faide tra produttori portano solo fango (e risatine ironiche) sul nome Montalcino? Possibile che nessuno abbia il coraggio di non avere l’ultima parola? Aspettiamoci adesso una controdenuncia da parte di Soldera e poi avanti con i carri da battaglia.
In questa situazione ci sentiamo ancora più tristi perché (purtroppo) Winesurf ha praticamente lanciato il progetto del vino della solidarietà e vedere che un’idea a nostro avviso semplice e logica porti addirittura in tribunale e soprattutto a far parlare di Montalcino in maniera sbagliata ci fa particolarmente male.
A suo tempo commentammo la frase di Gianfranco con toni crediamo decisi ma pacati, sperando che da quel momento in poi un velo di silenzio coprisse quella triste frase: adesso la coprirà un velo di carta bollata e di battutacce a mezza voce.
Aspettiamo con fatalistica ansia la “risposta” di Soldera.

