Luglio 2008: a volte ritorna..3 min read

Come ormai ricordiamo, l’Estate 2008 ha esordito con un trend di piogge abbondanti sulle regioni alpine e prealpine, su alta Val Padana e sulle pianure del Triveneto. I queste zone, dal 1° giugno al 15 luglio 2008, è diffusamente piovuto tra due e tre volte sopra la media, addirittura al di sopra dei 2500 metri in alcuni luoghi si è fatta vedere la neve.
Ma come sappiamo l’Italia è un paese vasto e nel rimanente territorio l’estate è stata normale, con situazioni particolari di scarsa piovosità e di temperature elevate, come solitamente succede nelle regioni a clima mediterraneo. Duramente penalizzate sono state alcune ristrette porzioni del territorio, tra le quali alcuni settori padani posti intorno al Po ed in alcuni settori della Toscana (Siena e Grosseto) che hanno “goduto”(si fa per dire) di una specie di buco nelle precipitazioni.
Le bizzarrie atmosferiche della nostra Penisola ribadiscono quante variegate situazioni microclimatiche possano verificarsi sul nostro territorio, confermando anche le difficoltà che a volte si incontrano in determinate configurazioni meteorologiche che i normali esseri umani chiamano previsioni del tempo.

Nei vigneti c’è ancora molto da fare: le copiose piogge primaverili, che hanno insistito soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, hanno rallentato e reso più lunghe le normali operazioni di campagna,   favorendo l’insorgere di peronospora con rilevanza superiore rispetto alle precedenti annate. Infatti erano stagioni che non si riscontravano tante difficoltà nella difesa contro patologie fungine. Le piogge ne hanno favorito l’insorgere, ed allo stesso tempo (vista la loro regolare intermittenza ed i terreni bagnati che non sopportavano l’ingresso dei trattori) non hanno permesso di entrare con i mezzi di difesa per effettuare i possibili interventi.

La Peronospora della vite (Plasmopara viticola) è originaria dell’America e si è diffusa in Europa dal 1878 per l’importazione di portainnesti resistenti alla fillossera. Gli attacchi sono variabili da un anno all’altro, e in condizioni meteorologiche favorevoli la malattia può causare danni gravissimi con perdite anche dell’intera produzione. Resta comunque la malattia più diffusa e pericolosa nelle zone di pianura.
A primavera, al verificarsi di condizioni idonee, in particolare di una pioggia di almeno 10 millimetri, di temperatura non inferiore a 10°C, di germogli della lunghezza media di 10 centimetri (la così detta regola del tre dieci, Baldacci, 1947), si manifesta con una muffetta biancastra sulle parti infette. Da questa muffetta si staccano ulteriori contaminazioni (infezioni secondarie) che si verificano ogni volta che pioggia o rugiada bagnino le parti verdi.

Tra i fattori meteorologici che influenzano le epidemie da Peronospora, quelli che più direttamente interagiscono nell’insorgenza e nell’evoluzione degli stati patologici sono la temperatura ed umidità dell’aria, la quantità di pioggia e la durata della bagnatura delle foglie. Tutto ciò nella primavera 2008 sembrava fatto apposta per crearle l’habitat ideale. Questo è il motivo per cui  è tornata la Peronospora in maniera così massiccia!

Ritornando all’analisi del mese di luglio: al nord, è di nuovo mancata la stabilità del tempo per lunghi tratti con intensi episodi temporaleschi, in qualche caso alluvionali, con molta frescura e oseremmo dire anche un po’ di freddo sulle Alpi (l’esondazione del lago di Como e i tre giorni di pioggia quasi ininterrotta che hanno flagellato le Alpi Orientali). Solo a fine mese la stabilità si è riproposta in modo un po’ più convincente.
Al centro-sud invece i disturbi in luglio non sono stati poi molti e la stagione è proseguita in maniera quasi "normale", se si eccettua qualche punta di caldo particolarmente fastidiosa e la mancanza di una vera situazione temporalesca estesa a tutti i settori.
Per le analisi storiche: l’estate 2008 in Italia è mediamente un po’ più calda della norma: giugno +1,6°C e luglio +1,4°C oltre media (da www.meteogiornale.it).
Ora aspettiamo di vedere cosa ci aspetta nei prossimi mesi e chissà cos’altro potrebbe tornare!

 

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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