Libero Masi:omicidio dimenticato?2 min read

Non volevo scrivere per la terza volta la stessa cosa ma sono costretto a farlo. Sono passati tre anni da quando Libero Masi e sua moglie Manuela sono stati uccisi nella loro casa di Nereto, in Abruzzo. Perchè ne parlo? Cosa c’entra un omicidio irrisolto con il vino e la gastronomia? Vedete: Libero oltre che un caro amico ed un grande uomo era molto appassionato di enogastronomia. Per lui era una delle cose più belle delle vita e non poter più dividere con lui una cena od un bicchiere di vino mette addosso una tristezza infinita. Ma alla tristezza si aggiunge la rabbia quando penso che su certi delitti si imbastiscono quotidianamente trasmissioni, si trovano gli assassini e poi se ne chiede la scarcerazione e certi altri cadono nel dimenticatoio, anche e soprattutto di chi ha il dovere di indagare. Niente è successo, niente si è saputo, nessuno è stato accusato di questo duplice omicidio. Dopo tre anni siamo sempre al punto di partenza. Cosa posso fare io più che denunciarlo? Forse una cosa posso farla: rivolgermi pubblicamente ad una persona importante, che stimava Libero e proprio per questo lo aveva messo a capo della sua Associazione in Abruzzo. Conoscendolo, credo abbia già contattato a suo tempo le persone giuste, ma riprovare non farà certo male.  Caro Carlin Petrini, tu che conosci ministri, parlamentari, personaggi importanti a tutti i livelli, perchè non chiedi cosa sta accadendo? perchè non fai qualche telefonata per vedere se le acque stagnanti delle indagini si muovono? Perchè non usi il tuo grande peso mediatico per riuscire a dare un volto a chi, con una mannaia, ci ha tolto la soddisfazione di poter alzare il calice con un’ indimenticabile amico? Ti prego, fallo! Non solo Slow Food, ma tutti gli uomini amanti della giustizia ti ringrazieranno.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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