Le sorprese del Club Winesurf: i sette svizzeri2 min read

Nel constatare che la tendenza di 10/15 giorni fa si è invertita, facendo crescere ancora il Club Winesurf, ci siamo domandati, per la prima volta, chi sono e da dove vengono i nostri abbonati.

Ancora è presto per fare numeri e percentuali, ma la prima cosa che abbiamo notato è che per la stragrande maggioranza vengono dal nord Italia e non sono produttori di vino.

Anche la Toscana propone un buon numero di abbonati ma sicuramente meno del Veneto e della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

Quello che manca quasi completamente è il sud, cioè da Roma (compresa) in giù. Questo ci stupisce perché guardando i resoconti di Google abbiamo moltissimi lettori  a Roma, nel sud e in Sicilia.

Come avevamo accennato nei precedenti articoli i produttori di vino per adesso non spiccano certo per affezione mentre una cosa che ci ha piacevolmente stupiti è il numero di abbonati esteri. Ne abbiamo dalla Germania, dalla Danimarca, dagli Stati Uniti ma la cosa incredibile è che abbiamo ben sette aziende svizzere di importatori (o che lavorano in qualche modo con il vino). Queste non vengono dal Canton Ticino ma da quelli di lingua tedesca e francese. Abbiamo altri importatori tra i soci, ma ben sette dalla Svizzera ci sembra una cosa veramente strana, pur facendoci un enorme piacere.

Le nostre valutazioni “non pompate” probabilmente sono utili a chi il vino lo compra e lo vende e il mercato svizzero è uno dei più attenti e selettivi.

Quindi grazie a loro e a tutti quelli che sono diventati nostri soci. Per tutti loro siamo pronti a pubblicare tante nuove degustazioni e tanti interessantissimi articoli, senza per questo trascurare la parte “free” del nostro giornale.

Quindi grazie e… associatevi al Club Winesurf! Per farlo basta cliccare sul banner nell’articolo o su quelli in qualsiasi pagina del giornale.

La foto di copertina e di Gordon Johnson da Pixabay

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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