Le Giare2 min read

Senza voler far giochi di parole la carta dei vini è sempre la cartina tornasole dei ristoranti. Ci sono quelle dell’apparire (fatte per le grandi firme), quelle dell’essere (piacciono all’oste e basta) e quelle fatte per bere (che piacciono a me). Quando ne trovi una “umana” ti piacerebbe approfittarne, ma anch’io ho dei limiti. Così dopo averne ammirato l’assortimento non banale ed il relativo prezzo decido per la Campania di Pietracupa e di Venditti.

L’idea di mangiare in un ristorante di hotel non mi è mai piaciuta: le fregature che ho preso negli anni sono state tali e tante che mi sono sempre tenuto lontano da queste tavole, anche quando autorevoli esperti ne avevano decantato le qualità. Dopo anni di diffidenza approdo alle Giare, ristorante dell’Albergo Rondò (aperto da poco) nella prima popolosa periferia della Bari-bene. Menù alla carte interessante, un servizio attento ed efficiente, proposta culinaria originale per essere a Bari. Se non fosse per alcuni richiami locali nei piatti, potrebbe essere una cucina di ogni dove. Cadono le mie diffidenze ai primi assaggi, cucina territoriale ed allo stesso tempo fuori dagli schemi. Menù vario di pesce e di carne che si concretizza in ravioli di melanzana candita e gamberi rossi su pomodorini, frutti del cappero e lime; pianelle di farina di mais, capocollo di Martina Franca, mozzarella di bufala e misticanza di pomodorini. Come primo risotto al profumo di maggiorana, aglio e peproncino con polpa di ricci di mare e per secondo filetto di pescespada mimosa, guazzetto di pomodorini ed olive taggiasche. Golosa la carta dei dolci ed interessante quella dei formaggi. Un posto dove si torna volentieri

 

Ristorante Le Giare

Corso Alcide De Gasperi, 308/f ,  70100 Bari.

Prezzo medio: 35 vini esclusi

Ricarico medio sui vini: 50-60%

Telefono: 080.5011383

www.legiareristorante.it

info@legiareristorante.it

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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