La stampa estera a portata di clic: Terre de Vins, numero 422 min read

La vostra estate in rosa è il titolo che campeggia in copertina.

Poi: La saga dei Leflaive, Grigliate e marinades in Languedoc, le confidenze di Chapoutier, escapade a Margaux, 20 pagine speciali sulla Valle dell’Hérault.

 

Molta carne a cuocere, dunque.

 

Si comincia con l’edito  di Rodolphe Wartel, dal titolo perentorio: “É-li-mi-nez!”

 

Che cosa bisogna eliminare? Tutte le cattive notizie che hanno afflitto i francesi, dagli attentati alle grandinate e alle inondazioni, ecc. ecc. Ecco allora: la Cité du vin , i progressi della viticoltura bio, il successo crescente dei rosé, l’umanesimo di Chapoutier e dei Leflaive…

 

Dopo le immancabili vignette di Master Chat, ecco Terre de web, con le novità del worldwideweb,le indiscrezioni del vino.

 

E ancora: le novità dalla Champagne, dalla Languedoc, l’angolo del caviste… A seguire il ricco inserto sull’Hérault: i pionieri delle Terrasses de Larzac, focus su Montpeyroux, il Domaine Puilacher, uno chef da grand prix a Gignac, Jean-Pierre Venture, luminoso vigneron a Mas de la Séranne, e poi gli incontournables, i palmarès 2016.

 

Gli appuntamenti del vino sono nella rubrica  Vinotez-le. Si va poi a Bordeaux per ammirare la Cité du Vin, prima dell’appuntamento con Michel Chapoutier, icona del Rodano e dei vini bio. La saga del mese è dedicata, come annunciato dal titolo di copertina, alla famiglia di Olivier Leflaive, in Borgogna.

A seguire, il ritratto di un nuovo vigneron, Michel Autran, a Vouvray, con i suoi Chenin.

 

Eccoci finalmente ai rosé: ce ne sono  della Provenza, naturalmente, ma  anche della Corsica, della Languedoc-Roussillon, e perché no, della Champagne , del Rodano, della Loira, del Sud-Ouest. Infine i rosé di Bordeaux.

E ai rosé di Bordeaux è dedicato un altro inserto speciale di venti pagine: i clarets e le origini dei rosé bordolesi, quelli che credono nei rosé di Bordeaux (da Giscours  ai Vignerons de Tutiac), poi l’invito a provare i rosé di Bordeaux a tavola  e gli indirizzi imperdibili per l’enoturista. Laurent Gotti , noto borgognologo, presenta le Pépites de la redaction (Côteaux Bourguignons, tra Pinot noir e Gamay).

 

Alla ricerca degli accordi: questa volta tocca alle albicocche  (in cucina e con i vini) e al formaggio Banon provenzale. Poi: i luoghi del vino, la pagina  di Yann Quéffelec (Flagrant Délice), la cucina  di Blandine Boyer , nel Gard, e quella del nuovo chef  dello Château de Berne, nel Var.

 

Eccoci all’itinerario a Margaux, la porta del Médoc, e a quello tropicale, in Tailandia. Restano solo le rubriche dello shopping del vino e dei libri.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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