Tanti stimoli e temi estremamente attuali sono emersi nel convegno svoltosi il 2 ottobre a Palazzo de Probizer ad Isera nel corso de “La Vigna Eccellente…ed è subito Isera”.
Una retrospettiva su La Vigna Eccellente, dalla sua prima edizione nel 2001 fino ad oggi, raccontata dal giornalista enogastronomico Paolo Massobrio, ha messo in luce come già vent’anni fa la manifestazione avesse toccato temi oggi centrali. Dalla gestione della siccità all’evoluzione dei consumi, dall’enoturismo diffuso all’importanza delle immagini come mezzo di comunicazione, alla riscoperta dell’interesse dei vini in anfora e biodinamici, nati anche come risposta all’omologazione del gusto in vini “troppo perfetti”.
Ada Balzan, CEO di ARB SB Sustainability Consulting ha esaminato le opportunità e le criticità nella creazione di una reale sostenibilità nel settore vitivinicolo e della sua comunicazione. Secondo Balzan, i consumatori del futuro saranno sempre più esigenti e digitali. La sostenibilità guiderà le scelte future delle fasce diverse di età: GEN Z per oltre il 70%, i Millennials oltre il 50%, Boomers un 30% circa, quest’ultimi in crescita. Acquisteranno da brand percepiti come realmente sostenibili, ma si informeranno online. E’ opportuno puntare sulla comunicazione digitale e a sviluppare la sostenibilità ESG (Environmental, Social, Governance) che mira a spostare l’attenzione dal prodotto – il vino – al territorio, all’ambiente e al sociale creando sinergia tra pubblico e privato. Da qui, l’urgenza di investire su una comunicazione capace di valorizzare l’identità del territorio senza cadere nell’omologazione.

Alessandro De Bertolini, della Fondazione Museo Storico del Trentino, ha posto l’accento sul ruolo dell’agricoltore come disegnatore e custode del paesaggio alpino. Una figura che disegna e preserva un equilibrio ambientale fragile, portando con sé una responsabilità etica fondamentale.
La tavola rotonda dedicata alla tutela dei territori fragili, ha visto protagonisti i produttori Albino Armani e Elisabetta Foradori, assieme al sindaco di Brentonico Mauro Tonolli. Al centro del dibattito, il progetto di sviluppo della viticoltura in quota sul Monte Baldo, con particolare attenzione al recupero di vitigni storicamente presenti in zona e alla creazione di un modello agricolo che rifiuti la monocoltura per preservare il paesaggio.
A chiudere i lavori, gli interventi di Mariano Murru (presidente Assoenologi Sardegna ed enologo di Argiolas) e di Silvano Ceolin, presidente del Comitato Tutela Piede Franco. Entrambi hanno analizzato il valore e il potenziale delle vigne a piede franco – presenti anche in piccola parte in Vallagarina con varietà come enantio e chardonnay.

Non bisogna perdere l’opportunità di tutelare e proteggere dall’estirpazione questi vecchi ceppi franchi, al fine di preservare la biodiversità ed il patrimonio genetico di cui sono portatori. Questo permette loro un’acquisita resistenza, maggiore potenzialità per contrastare problemi legati ai cambiamenti climatici. Ma c’è bisogno di una normativa chiara per i nuovi impianti franchi di piede: infatti c’è il rischio di inquinamento biologico da parte dei vivaisti con cloni completamente diversi da quelli presenti storicamente, che potrebbero modificarne produzione e caratteristiche.
E’ emerso con forza che il futuro della Vallagarina e del suo Marzemino passerà dalla capacità di offrire esperienze autentiche: accoglienza diffusa, investimenti mirati e una narrazione coerente del territorio per intercettare un turismo che altrimenti qui sarebbe solo di passaggio. Tra le proposte, si fa strada l’idea di una De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine) per Isera: non un marchio di qualità come DOP o IGP, ma un segno distintivo che rafforzi il legame tra prodotto e territorio, valorizzando identità, tradizioni e unicità. In questo senso, il premio “La Vigna Eccellente” potrebbe rappresentare una leva strategica.