In Irpinia un nuovo consorzio: intervista al presidente4 min read

Winesurf. Buongiorno Rosanna, prima di tutto presentati.

 

Rosanna Petrozziello, produttrice di vino in Irpinia, cantina i Favati.

 

W. Cosa è successo qualche giorno fa in Irpinia?

 

Petrozziello. Lunedì 28 novembre sessanta cantine si sono riunite al tavolo di un notaio e hanno formato il Consorzio dei Produttori Vitivinicoli. Al momento che il consorzio otterrà la Tutela si potrà aggiungere “irpini”. Venerdì 2 dicembre c’è stata una conferenza stampa, dove è stato presentato il  consorzio e il progetto.

 

W. Appunto, dimmii del progetto, cosa volete fare?

 

P. Per il momento vogliamo diventare un punto di riferimento delle istituzioni perché in Irpinia in questo momento manca un soggetto del genere.

 

W. Scusa se ti interrompo ma mi sembra esista già un altro consorzio?

 

P. E’ evidente che, sul centinaio di cantine attive sul territorio, ben sessanta e più stanno aderendo a questo consorzio, qualcosa in passato nell’altro non ha funzionato.

 

W. Però è esistente, non è che è stato chiuso.

 

P. E’ attivo e come il nostro non ha i numeri per avere la Tutela, numeri che noi speriamo di raggiungere in tempi abbastanza brevi. Inoltre non è detto che in futuro tra i due consorzi non ci potrà essere una comunione di intenti, vedremo.

 

W. Quali sono i vostri progetti a breve?

 

P. Come detto abbiamo aperto un tavolo di concertazione con le istituzioni per la rappresentanza sul territorio, sia dentro che fuori dal territorio. Saremo inoltre presenti a Prowein e a Vinitaly con spazi consortili. Stiamo anche sviluppando con le università e l’Istituto Agrario di Avellino un progetto per portare il maggior numero di ragazzi possibili, con l’alternanza scuola-lavoro nelle nostre aziende. Questo perché molti studenti rimarranno poi a lavorare in Irpinia e così impareranno il lavoro nello stessa zona dove probabilmente andranno poi a lavorare. Insomma stiamo cercando di rivalutare le radici del nostro territorio partendo dalla scuola e finendo poi sul campo.

 

W. A proposito di andare sul campo, nei programmi a breve non hai parlato di una manifestazione importantissima come Campania Stories. Come si pone il consorzio nei suoi confronti?

 

P. Credo che il 90% delle aziende nel consorzio partecipi già a Campania Stories, quindi cambierà poco perché ci siamo dentro tutti, anzi in sinergia con gli organizzatori cercheremo di collaborare e di fare in modo che il consorzio sia visibile e presente.

 

W. Sai perfettamente che voi produttori irpini fate buoni vini ma quando si tratta di comunicare con la stampa, siete, senza offesa, una tragedia. Pensate di fare qualcosa?

 

P. Questo è uno dei punti cardine della prima assemblea.  Stiamo pensano, anche utilizzando Campania Stories, a vari progetti. In poche parole, più che andare, per esempio, in Giappone con i nostri vini, cercheremo di convincere gli operatori a venire da noi in Irpina e fargliela conoscere.

 

W. Quindi volete occuparvi anche e soprattutto di promozione.

 

P. Soprattutto di promozione visto che non abbiamo al momento i numeri per poter parlare di tutela.

 

W. Mi hai detto che il 28 avete fondato il consorzio, ma non mi hai detto chi è stato eletto presidente…

 

P. E’ stato eletto un presidente che non voleva essere eletto, ma poi all’unanimità mi hanno conferito la carica.

 

W. Quindi in questo momento quindi fai da presidente, da segretaria, da animatore, tutti i ruoli.

 

P. Per il momento stiamo con i piedi per terra e cerchiamo di fare del nostro meglio, ma poi a gennaio, specie se le cose andranno come credo, dovremo pensare ad un direttore, a qualcuno che ci lavori a tempo pieno. Io per accettare la carica ho chiesto l’aiuto di tutto il CDA e di altre dieci aziende. Quindi siamoun gruppo di quindici a portare avanti i progetti, però siamo tutte piccole o medie aziende e non è pensabile che un produttore svolga per molto tempo un ruolo così impegnativo.

 

W. A proposito, oltre alla richiesta per fondi pubblici farete anche una forma di autotassazione?

 

P. Certamente si, per adesso abbiamo stabilito un minimo di quota d’ingresso e di quota sociale. Più avanti, quanti saremo di più vedremo se dovranno essere ritoccate.

 

C’è una cosa che ci tengo a dire: in due mesi siamo riusciti a mettere assieme sessanta cantine. Queste mi hanno scelta come presidente ma nel momento in cui non saremo più sessanta ma magari cento io e il CDA siamo pronti a rimettere il mandato per far eleggere un presidente di tutte le aziende iscritte.

 

W. Rosanna ti ringrazio e spero che questo neonato consorzio possa andare avanti, perché ne ha bisogno l’Irpinia e ne abbiamo bisogno noi giornalisti. Tienici al corrente di qualsiasi novità.

 

P. In chiusura vorrei chiederti un favore: visto che la volontà è quella di fare realmente qualcosa per e con il territorio, ti pregherei di non mettere in contrapposizione questo nuovo organo con il consorzio già esistente, perché la nostra speranza è quella di poter collaborare con loro. Non devono emergere le persone o le contrapposizioni, ma i progetti e le idee.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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