Il senso di un amore: il libro che “vi svelerà” Francesco Falcone3 min read

Dall’inizio dell’anno avevo avuto poche notizie di Francesco Falcone, ma quelle poche mi avevano fatto capire che il vulcano (o forse uno dei vulcani) che è in lui stava per emettere, dicendola con il Guccini de La locomotiva, “Lapilli e lava” in quantità e soprattutto di una qualità altissima. Poi mi sono arrivate le bozze del libro e ho capito che avevo capito.

Non sarà molto  facile per il lettore  trovare una via d’uscita da Il senso di un amore,  Il libro che Francesco ha finito di scrivere da pochi giorni e di cui ho  l’onore di averne firmato la prefazione. Per questo non vi nascondo che chiederò una royalty del 10% quando le vendite supereranno i 10 milioni di copie, ma per adesso è solo un grande piacere parlare di questo libro.

Come ho detto prima non sarà facile trovare una via d’uscita da questo labirinto di sensazioni, stimoli, pensieri, mentre sarà facilissimo entrarvi e capire di cosa parla.

A prima vista potrebbe sembrare che parli d’amore, ma sarebbe come dire che (scusate il paragone irriverente) La Divina Commedia parli di un viaggetto durante il weekend.

Francesco ci presenta una meravigliosa Via Crucis, intessuta di perle letterarie, ricordi, pensieri, sogni che si avvolgono attorno a una donna, a Colei che a ogni pagina lo porta su un versante diverso del Golgota, oltre il quale non sembra esserci resurrezione, almeno fino alla pagina successiva.

Come dicevo non sarà facile trovare una via d’uscita perché le parole di Francesco, ancora più pesanti e affilate del solito grazie in molti casi all’utilizzo della forma poetica, vi si appiccicheranno addosso e difficilmente non vi faranno provare almeno un millesimo di quel dolce dolore con cui l’amore, che sia corrisposto o meno, deve sempre fare i conti.

E nel momento in cui comincerà a mancarvi il fiato Francesco sarà svelto a cambiare timbro, ad approdare sulla sponda di una mare più tranquillo, fatto di vino e per certi versi divino, perché miracolosamente le sue parole diventano più leggere, danno sollievo ai lettori viandanti e soprattutto a lui.

Non per niente il sottotitolo del libro recita “Parole per Tamara, per la Vita, per il Vino” (con tre maiuscole!). Quindi spazio all’oggi, all’ieri e al domani, attraverso  le amicizie gli amori che contano: i figli, la vita, la vigna, il vino, il modo con cui avvicinarsi alla tanto amata degustazione. Ma attenzione, non crediate che sia finita…

Non potrete non leggerlo di un fiato, anche perché l’alternanza di poesia e prosa vi renderà leggermente spaesati e vi porterà sempre più avanti, per arrivare fino a dove Francesco vi vorrà condurre.

Chi ha seguito Francesco in questi anni non può non entrare in questo libro perché al suo interno forse troverà un dono, quello che Francesco, a un certo punto del libro, chiede all’ultimo Natale “chiedo di donare un sorriso a chi non l’ha mai ricevuto, di far brillare un raggio di sole in chi è costretto nella notte, di travasare ossigeno in chi fatica a respirare, di nutrire di lacrime gli occhi di chi non sa più piangere, di insegnare coraggio a chi ha paura di vivere, di colorare lo sguardo di chi ha perso la speranza, di piantare un seme in chi non ha mai ammirato la fragile bellezza di un germoglio, simbolo di vita”.

Sembrano parole preveggenti, che anticipano la tragedia che ci aspettava nel nuovo anno e con cui dobbiamo e dovremo fare i conti per molto tempo. Forse in questo tempo le parole di Francesco potranno aiutarci.

Se vorrete acquistarlo (il costo del libro è di 18 Euro) dovrete scrivere a fra.falcone2003@libero.it o telefonare al 3487418222.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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