Il rosso di Napoli: Piedirosso 2008 Contrada Salandra2 min read

Negli occhi delle donne si conserva la loro bellezza nel tempo, nel vino la grandezza agricola dei Campi Flegrei. Il territorio a Nord di Napoli dei cento crateri, cuore della Campania Felix con il porto di Pozzuoli principale scalo del Tirreno al centro di ville e masseri sparse tra il Vesuvio e l’area del Falerno ai tempi dell’Antica Roma.
Oggi, dopo quarant’anni di assalto metodico e sistematico al territorio, resistono la bellezza sciupata del Rione Terra, incredibili rovine conservate tra mare, lava e tufo, archi di acquedotti sotto i quali passano decine di migliaia di auto al mese. Qui restano le tracce dell’antica agricoltura, quella che dissetava Napoli nell’800 e in parte del ‘900 con la Falanghina e il Piedirosso, e le cantine flegree sono una sorta di museo da visitare per rinfrancarsi la vista e godere del palato.
Il Piedirosso di Giuseppe Fortunato, cantina Slow per i motivi etici-estetici che ho appena enunciato, è così vino antico e moderno. Sottile, succoso, al naso strepitosi aromi di ciliegia e ancora di geranio, capace di vivere bene sul lungo periodo maturando ancora e trovando il giusto equilibrio, l’impianto della bottiglia retto da una bella acidità, dalla sapidità, dal dolce della frutta e dall’amaro minerale del terreno che giocano nel palato come l’acqua e la sabbia sul bagnasciuga, ora l’uno, ora l’altro, regalando profondità e complessità alla beva impostata semplicemente.
Antico per la storia, moderno per i tannini sottili, la bevibilità, la digeribilità, la finezza e l’eleganza.
Un vino che ha due segreti: il tempo e il lavoro in vigna meticoloso, pignolo, viticoltura biologica assoluta. Poi, è il caso di dire, davvero fa tutto la frutta. Ah, sì, il terzo segreto: il rapporto equilibrato tra Peppino Fortunato, vignaiolo per scelta, e Antonio Pesce, enologo per tradizione familiare.

Vino da cibo o, anche, per stare bene con se stessi.

 

Sede a Pozzuoli. Via Tre Piccioni, 40 – Tel. 081.8541651 e 081.5265259 (anche fax)  www.dolciqualita.com, Enologo: Antonio Pesce. Bottiglie prodotte: 15.000 Ettari: 2,5 di proprietà e 2 in conduzione. Vitigni: falanghina e piedirosso.

 

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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