Il più grande AlbanaRave della storia, ovvero i tre giorni in cui tutti bevvero Albana4 min read

Mentre gli occhi della nazione erano puntati sulla provincia di Viterbo, negli enormi spazi di Dozza e Bertinoro si è svolto il più grande (nonchè il primo) AlbanaRave della storia dell’universo e zone collegate.

15 Agosto 2021, pianeta Morfeus, ora crepuscolare.

Il 2021 è un anno che verrà ricordato per sempre. Sono tanti i fatti accaduti nell’anno succeduto al fratello palindromo che resteranno impressi nella memoria collettiva e in Wikipedia, ma uno su tutti è degno dell’aggettivo “incredibile”.

Poco importa che l’Italia abbia vinto gli europei di calcio, che un italiano abbia conquistato il primato sui 100 metri e un altro abbia saltato più alto di tutti. I fatti che realmente contano sono altri. A dimostrarlo l’enorme folla che si è radunata spontaneamente, anche se siamo in Romagna e non in Provincia di Viterbo.

Sono passati ben tre anni da quello in cui venne pubblicato (e scusate se è poco) il primo libro al mondo sull’Albana di Romagna, eppure l’atmosfera di festa dei grandi eventi era tangibile.

Si stava formando il primo AlbanaRave party della storia dell’umanità.

Gli ingredienti dell’AlbanaRave party non sono i soliti: musica, chiasso, droghe assortite e vestiti scalcinati. Il popolo dell’Albana si muove in maniera composta, veste in modo trasan… ehm, popolare, si accompagna con una strana musichetta in tre quarti, mangia delle specie di stringhe di colore giallo e degli strani dischi grandi più o meno come un vecchio LP e non guarda mai lo smartphone. Gli occhi dei maschi sono indirizzati dove già sapete, mentre quelli delle femmine valutano se siete di manica larga o se avete le tasche a chiocciola.

Ma veniamo ai fatti, quelli  accaduti tra il 15 ed il 17 agosto 2021 nei due luoghi simbolo della cultura Albanaromagnòla.

Nella enorme spianata antistante la Rocca di Dozza, circa metri 18×5, e nella maestosa piazza di fronte al Comune di Bertinoro (questa più grande, 18,50×5,30), la folla aveva iniziato a radunarsi sin dalle prime ore del mattino, incurante delle norme anticovid.

“Tanto” pensavano i più, “noi abbiamo il BursonPass, il più potente antidoto contro tutti i virus terrestri”.

Né il caldo torrido, né le tempeste tropicali, avrebbero potuto fermare il popolo dell’Albana, deciso a celebrare l’uscita del loro manifesto politico, declamato in passato anche da Pavarotti: “All’Albana vincerò!” A nulla sono valse le proteste dei nativi contro la più grande bevuta di Albana che la storia ricordi.

Vista la prossimità delle elezioni amministrative i sindaci dei due paesi avrebbero voluto che si bevesse anche Trebbiano, Pagadebit e Pignoletto, ma non è stato possibile. Era l’AlbanaRave Party, che diamine!

La gggente era arrivata alla spicciolata ma in breve gli enormi spazi si erano riempiti: chi portava “dame” di Albana sfusa, chi Albana nelle anfore ma senza anfore, chi Albana ricevute in lascito testamentario dai trisavoli e chi Albana passite.

Venne scoperto un intruso che dentro una bottiglia di Albana aveva messo dello Chardonnay e fu cacciato in malo modo.

Al terzo giorno tutta la produzione di Albana degli anni 2018, 2019 e 2020 era andata esaurita, le ciambelle e le piadine, (si era scoperto che cosi si chiamavano quegli strani dischi) letteralmente bruciate, come testimoniato dal colore scuro un po’ sospetto. Una donna aveva partorito e la figlia era stata battezzata con il nome di Albana.

Alla fine anche i residenti furono coinvolti e le proteste si placarono; regnava un’atmosfera di pace e serenità. Mancava solo un buon santone Indù e il sogno di un mondo migliore, di pace, amore e Albana per tutti forse si sarebbe avverato. Gli unici assenti di riguardo pare siano stati gli autori del libro sull’Albana, opportunamente dichiaratisi ammalati ma verso i quali il popolo dell’Albana manifestò tutta la sua gratitudine inneggiando  “Romagna Mia” accompagnati dal famoso assolo di fisarmonica di Terzo Casadei.

Lentamente e di malavoglia la gggente cominciò a fare ritorno alle proprie case, in un mondo popolato di Verdicchio, Chardonnay, Friulano, Erbaluce, Carricante, etc etc, un mondo dove l’Albana continuava a scarseggiare.

Il futuro avrebbe riservato all’Albana un posto nell’Olimpo dei bianchi? Con questa mattonella sull’anima il Popolo Romagnolo consegnò al mito la Tre Giorni in cui tutti bevvero Albana.

18 Agosto 2021, pianeta Terra, ore mattutine.

“Giovanni, Giovanni, sveglia, stai delirando!. Che cazzo hai bevuto l’altro giorno che sono tre giorni che vaneggi”.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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