I cinque più buoni panettoni dell’universo e zone collegate: quali sono e dove trovarli6 min read

Oramai il panettone non è più un dolce ma è un’icona gastronomica, una scuola di pensiero, un must assoluto, quasi un verbo incarnato e cotto in forno. Naturalmente qui  non stiamo parlando di un panettone qualunque, men che meno di quelli (dio ci scampi!) industriali, ma del Panettone Artigianale, quello prodotto in pochissimi esemplari, quello consigliato con fare carbonaro dall’amico, quello che bisogna fare chilometri e code chilometriche  per andarlo a prendere, oppure aspettare ansiosi  il momento propizio (oramai si ordinano verso ferragosto) per accaparrarselo sul web.

Altro che vino costosissimo, altro che caviale, il Natale si misura dal panettone. Per questo noi di Winesurf, dopo assaggi e confronti che ci sono costati quanto apparecchi dentistici e otturazioni  per una famiglia di otto persone, vi proponiamo i migliori cinque panettoni  dell’universo e zone collegate.

Excalibur, il panettone per poche tavole, rotonde o meno.

La caratteristica principale di questo panettone è la difficoltà con cui può essere reperito. Il produttore ne sforna 12 ogni tre secoli e sono sorti ordini religiosi che si tramandano la prenotazione, oramai arrivata a quotazioni da Santo Graal. Viene distribuito in una notte di luna piena, ma solo a chi ha prima fatto 12 anni di espiazione e contrizione grazie a  cilici composti da panettoni industriali, pezzi di vetro e chiodi rugginosi. Pare che emerga da laghi dove prima si sono immerse 1444 vergini albine, ognuna recitando il corano al contrario.

Per averne 17 briciole per un totale di 6.5 grammi ci siamo venduti l’anima al diavolo, le animelle al macellaio sotto casa, tutti gli album di figurine Panini completati dalla scoperta dell’America a oggi e i gioielli di famiglia di 88 generazioni.

Primatone,  il panettone che “Ubi maior minor cessat”

Questo panettone, prodotto solo da pasticceri che traducono all’impronta Tertulliano, Cicerone e l’opera omnia di Stalin dal russo al latino senza vocabolario, è famoso per essere composto solo con le migliori materie prime in commercio. “Non per niente-dice il produttore- si chiamano materie prime e noi lasciamo agli altri le materie seconde, terze, quarte…”.

Partiamo dalla farina: la famosa farina 007, che nasce da grani segreti, coltivati segretamente su scoscesi altipiani tibetani. Addirittura pare che il nome della più grande figura religiosa tibetana derivi proprio da un momento topico durante la ricerca di questi grani. Infatti, dopo estenuanti ricerche in groppa a un lama (un lama in Tibet? O ci credete o cambiate pagina!) uno dei cercatori, incontrò un vecchio saggio a cui chiese la strada:  “Da là i’ lama” fu l’indicazione decisiva che li portò al grano e da allora il nome del saggio, reincarnazione dopo reincarnazione, diventò Dalai Lama

Il lievito non è un semplice lievito madre ma, come minimo, un lievito nonna e sembra che ultimamente siano entrati in possesso addirittura del “lievito primigenio” quello che Noè portò sull’Arca.

L’acqua per l’impasto è quella che avanzò a Gesù durante le Nozze di Cana, quando la stragrande maggioranza delle brocche sui tavoli (ma non tutte) si trasformarono in vino.

Il Burro viene da mucche di tre razze: chianina, chiapinta, chiasantamaria, pronipoti di quelle portate da Cristoforo Colombo dalle Americhe.

lo zucchero è zucchero di cannabis, che porta a visioni celestiali, mentre le uova non sono di gallina ma di struzzo della razza Flash, la più veloce al mondo. Sono quindi uova da trattare attentamente e con cautela, perché quando vengono rotte è probabile che i tuorli provino  a scappare di corsa.

L’uvetta viene direttamente dalla Romanée Conti, dove una ventina di viti di la Tache vengono usate a questo scopo, mentre la frutta candita pare provenga direttamente dal Paradiso Terrestre: non per niente, a scanso di equivoci, non troverete mai in questo panettone la mela candita.

www.panetton.slurp

Un panettone particolarissimo, che non si riesce mai ad afferrare mentre pare che gli altri se ne mangino a tonnellate, decantando inoltre le sue lodi sul web. Infatti lo puoi comprare solo sul web, perché il produttore lo crea in uno scantinato muffoso a Kuala Lampur ed è quindi irraggiungibile. Allora mandi una mail al rivenditore X , che ti comunica che sono in riordino. Quindi senti il rivenditore Y a cui è rimasto solo quello ricoperto di cioccolato e diamanti, che costa come tre appartamenti in centro a New York. Ripieghi sul rivenditore Z , che nel frattempo per rifornire il rivenditore X ha finito tutti i suoi. Gliene è rimasto solo uno con cioccolato e diamanti e potrebbe anche farti uno sconto del 10%, però dovresti pagarti le spese di spedizione che comprendono ovviamente la sicurezza, cioè  12 guardie giurate e un plotone di marò, così declini e ritelefoni al rivenditore X che però ha venduto l’ultimo del riordino proprio 5 minuti prima. Nel frattempo il web è pieno di lodi sperticate alla bontà di questo panettone e qualcuno comincia a far filtrare l’idea che quello con cioccolato e diamanti sia nettamente superiore. Decidi allora di suicidarti mangiando 24 panettoni del discount accompagnati da 12 bottiglie di Prosecco IGT.

Boooomettone, il Panettone dal gusto esplosivo

La novità dell’anno! Veniva prodotto in Ucraina e quindi, come il 99% delle cose che ci servono veramente è introvabile. Però sembra siano in commercio,  nel dark web, uno stock di quelli dello scorso anno, rinforzati con iniezioni di pistacchio al fosforo e glassa di glas nervino. Ricercatissimo quello a tre strati: nel primo Uvetta e Uranio 238, nel secondo  crema all’idrogeno liquido e nel terzo  canditi e amarene coperti di piombo fuso. Putin li consiglia caldamente, magari accompagnati da funghi atomici.

Paradisone, il panettone paradisiaco

Per ottenere solo la visione di questo panettone occorre prima di tutto destreggiarsi  nel Paradiso della Divina Commedia. Infatti bisogna  passare attraverso nove livelli di richieste, fino ai Pasticcieri Serafini, che formano appunto  il cerchio di fuoco dove  vengono cotti questi panettoni celestiali, per poi scendere sulla terra pronti a compiere miracoli, tipo far risorgere i morti, moltiplicare pani, pesci e soprattutto caviale, oppure rendere silenti moglie e suocera almeno per il pranzo natalizio. Li distribuisce direttamente il Papa, su Licenza Superiore.

Un attimo di serietà

Una sola frase seria  a conclusione: siamo convinti, dopo anni di assaggi, che tanti panettoni artigianali siano solo fuffa e non giustifichino il prezzo a cui vengono venduti, anche perché un grande pasticciere, maestro tra i maestri, più di 20 anni fa ci disse: “Usano più burro nell’industria che nelle produzioni artigianali ed è il burro, quasi sempre, a fare la differenza”.

Parola del Signore

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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