Se qualcuno di voi ha letto qualcuna delle “sfide a tre” dove abbiamo presentato a confronto Chardonnay, Sauvignon, Pinot Grigio, Pinot Bianco e Gewürztraminer di Friuli, Trentino e Alto Adige, avrà capito che l’annata 2024 non è certo stata di alto profilo. Ma se c’è una cosa che caratterizza i vitigni autoctoni, quelli che da più tempo si sono adattati ad un territorio, è la loro maggiore resistenza alle situazioni climatiche avverse.

Friulano
Per questo sia il Friulano che la Malvasia Istriana hanno dato comunque dei risultati più che soddisfacenti. Partiamo dal Friulano, che raggiungendo comunque un grado alcolico nella media ha sofferto sia dal punto di vista dell’acidità (più bassa del normale) che del pH ( più alto delle media degli ultimi 20 anni). Ci saremmo quindi aspettati dei vini mosci e invece una bella fetta di Friulano hanno mostrato profumi classici e centrati quando non eleganti e una struttura di bocca non certo imponente, ma equilibrata e per niente cedevole. E’ stata una bella sorpresa, a riprova di quello che questo vitigno riesce a esprimere, specie nelle denominazioni di punta come Collio, Colli Orientali e Isonzo. Quattro Vini Top e quasi il 60% del totale sopra agli 80 punti (lo ripetiamo sempre: per noi 80 punti non sono pochi perché non spariamo punteggi alti come mortaretti alla festa del patrono) parlano di un annata non certo trionfale ma assolutamente non negativa. Forse saranno vini meno serbevoli di altre annate il fatto di un alcol, in alcuni casi, leggermente più basso del normale ha portato a vini equilibrati e quindi con sufficienti potenzialità di invecchiamento.
Voto all’annata 2024: 8-

Malvasia Istriana
Tra i misteri misteriosi del mondo del vino c’è la profumata finezza e la buona pienezza di tante Malvasia Istriana del 2024. Una prima spiegazione possiamo trovarla in un alcol più basso e quindi meno “coprente” dal punto di vista aromatico, altra motivazione potrebbe essere l’epoca di vendemmia un po’ più fresca del normale (nonostante l’estate torrida). Fatto sta che sia in Collio che nei Colli Orientali che in Isonzo abbiamo trovato Malvasia profumate, equilibrate, estremamente piacevoli. Ben 3 Vini Top lo stanno a testimoniare mentre la media dei vini sopra gli 80 punti si ferma attorno al 55%, ma a causa di alcuni campioni con difetti non dovuti certo all’andamento vendemmiale. Quindi, considerando che partivamo da aspettative basse, siamo rimasti molto soddisfatti dai risultati della Malvasia Istriana 2024.
Voto all’annata 2024: 8+

Ribolla Gialla
Se alla Ribolla togli l’acidità è come se amputassi un braccio e una gamba ad un essere umano. Nel 2024 l’acidità è crollata, il pH si è innalzato e i risultati sono stati quasi sempre vini di scarsa freschezza, corpo leggero e notevole semplicità strutturale. Questo un po’ ovunque e purtroppo non possiamo certo esserne felici ma dobbiamo prenderne atto. Nemmeno il 40% dei vini sopra agli 80 punti e nessun Vino Top rappresentano alla perfezione un’annata da dimenticare.
Voto all’annata 2024: 4.5

Uvaggi Bianchi
Forse saremo troppo drastici ma crediamo che i produttori friulani, in particolare quelli delle denominazioni più importanti, dovrebbero seriamente domandarsi cosa chiedono ad un uvaggio bianco, senza sottilizzare sulla tipologia di uve utilizzate. Ormai quasi ogni anno si parla , in una denominazione più che in un’altra, di una tipologia di uvaggio che dovrebbe rappresentare il top del vigneto friulano e regolarmente ogni anno ci troviamo di fronte a uvaggi che raccontano ben poco e magari quel poco che dicono è coperto da dosi non omeopatiche di legno. Quello che continua a sorprenderci è la fiducia incrollabile in una tipologia che, anno dopo anno, porta scarsissimi risultati. I motivi non li conosciamo e possiamo pensare una cosa sola, cioè che per fare un uvaggio vero e serio bisogna lavorare in vigna con equilibrio e attenzione diversa rispetto a produrre un monovitigno, poi vendemmiare a parte queste uve, anche separatamente, ma nate per essere assemblate e non raccogliere, fare i singoli vini e poi unirli. Un complesso si crea dall’affiatamento tra i singoli e non mettendo assieme tre-quattro strumentisti, pure bravi.
Voto agli uvaggi di varie annate: 4.5
In conclusione, dopo ben 6 articoli dedicati (in parte o completamente) ai vini bianchi friulani dobbiamo assolutamente ringraziare sia il Consorzio Colli Orientali del Friuli che il Consorzio Collio, per la fondamentale mano che ci hanno dato nel raccogliere i vini, ospitarci e organizzarci gli assaggi. Senza di loro, avremmo pochissime occasioni di visitare e conoscere queste terre meravigliose, e come noi molti altri colleghi che grazie all’impegno dei due consorzi visitano regolarmente il Friuli Venezia Giulia. Un “grazie, grazie, grazie” è il minimo che possiamo dire.