Guida in stato di ebbrezza.3 min read

In questi giorni mi è venuta spesso in mente la strausata frase di Joseph Conrad “Come faccio a far capire a mia moglie che anche quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?” La pensavo non riferita a mia moglie (battaglia persa da tempo..) ma a voi lettori che da qualche giorno non trovate aggiornamenti su Winesurf. In realtà in questi giorni di gennaio  tutti noi,  anche quando guardiamo fuori dalla finestra, stiamo lavorando ad un progetto che comincia a delinearsi sempre più: la guida ai vini italiani on line.


Ci sembra giusto parlarvi di come secondo me, ma soprattutto secondo noi, potrebbe nascere il progetto, accettando inoltre con piacere ogni vostro suggerimento.

Come punto fermo della discussione abbiamo messo da tempo quello stupendo articolo dove  Umberto Eco descrive un fantomatico strumento di lettura modernissimo; ne elenca caratteristiche ed infiniti pregi che fanno pensare al più avanzato dei computer, salvo scoprire alla fine che si tratta di uno mezzo ancora più moderno: il…….libro.
In altre parole: una guida su internet non può e non deve “scimmiottare” quella cartacea, deve dare molto di più ed in maniera diversa: per esempio informazioni e servizi quasi in tempo reale.

Ma non può fermarsi a questo: le informazioni devono essere VERAMENTE utili. Per esempio: la stragrande maggioranza dei vini bianchi italiani vengono recensiti ufficialmente a partire da ottobre, quando oramai sono stati già bevuti ed i produttori hanno in cantina la nuova annata. Una guida telematica deve recensire i bianchi, specie quelli giovani, entro il mese di giugno.

 Una guida cartacea non può correggere il suo giudizio: la nostra deve (se occorre) farlo. Questo perché vi sono centinaia di vini che hanno bisogno di tempo (anche pochi mesi in tanti casi) per esprimersi al meglio. Ma oltre a farlo deve immediatamente comunicarlo ai propri lettori, magari usando lo stesso sistema con cui arrivano gli aggiornamenti da Microsoft o dai molti antivirus in commercio. Questo con internet è possibile..ma non basta. La comunicazione con i lettori deve essere continua, giornaliera oserei dire. Per fare questo basta un indirizzo mail che garantisce risposte entro 24 ore anzi, basta un numero verde a cui risponde, in determinati orari, un redattore. 

A proposito di telefono: una guida dovrebbe essere scaricabile su palmari, iPOD e lettori vari, nonchè  consultabile con il cellulare. Complicato? Magari consultarla a ristorante usando il piccolo schermo del telefono non è la cosa più comoda del mondo. Se invece la consultazione fosse vocale (sempre su numero verde) e le caratteristiche del vino ti venissero lette, in pratica come in una normale telefonata?
Come vedete una guida on line non deve fermarsi ad usare solo la rete, ma avvalersi di tutti gli strumenti possibili.
Ma internet permette molto altro: cartine per trovare facilmente l’ubicazione di un’azienda, o di ristoranti o alberghi vicini alla cantina. Ma quale è il livello del ristorante o dell’albergo? La nostra guida dovrebbe riportare anche le eventuali ultime valutazioni pubblicate sulle guide (cartacee) di settore.
E come dovrebbe essere dal punto di vista grafico? Seguire il metodo  delle nostre degustazioni, basandosi (per quanto riguarda la consultazione su internet) solo sulle icone o fornire anche informazioni scritte?
Inoltre sarà una guida gratuita o a pagamento? Avrà le inserzioni pubblicitarie?

Come potete capire le idee sono molte e tutte devono essere vagliate e discusse attentamente. Per fare questo, come già detto, chiediamo anche il vostro fattivo aiuto.

Su una cosa siamo tutti d’accordo: il nome. In questo vogliamo conservare in toto il nostro stile ironico, spesso mordace e dissacratorio, comunque sempre fuori dal coro.Il nome “Guida in stato di ebbrezza” vi sembra adatto?

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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