Ed eccoci arrivati a presentare gli Oscar Bianchi, i Vini Top delle degustazioni “in bianco” della nostra guida.
Prima di fare nomi e cognomi qualche numero.
Abbiamo degustato 1382 vini di 12 regioni.
I Vini TOP (cioè quelli che hanno ottenuto almeno 86 punti) sono 108 e tra questi solo 11 hanno preso voti uguali o superiori a 90 punti.
Qui si potrebbe parlare di come i nostri voti sia per qualcuno bassi per altri normali e non soggetti “all’inflazione numerica” che ha colpito ogni tipo di guida arrivando all’assurdità di dare voti sempre e comunque altissimi, in qualche deleterio caso superiori a 100 punti, ma andiamo oltre.
La regioni sul podio per il maggior numero di Vini Top sono:
Friuli Venezia Giulia con 24 etichette
Alto Adige e Piemonte con 16
Marche con 15
Seguono Campania con 11 Vini Top, la Toscana con 9, il Veneto con 7, il Trentino con 4, la Sicilia e l’Umbria con 2, la Sardegna e il Lazio con 1.
Il miglior bianco italiano per la nostra guida 2022/2023 è un vino del 2021 che viene dal Piemonte, in particolare da Gavi, che con l’annata 2021 è ritornata ad antichi fasti. Quindi il miglior bianco italiano viene da un’uva autoctona, il cortese, e nasce in una cantina che noi di Winesurf abbiamo sempre considerato di altissimo livello.
Il secondo classificato arriva dal Friuli Venezia Giulia ed è un Friulano. Un Friulano molto particolare in quanto della vendemmia 2014, cosa che dimostra oltre ogni ragionevole dubbio le grandi possibilità di invecchiamento di questo vitigno.
Al terzo posto troviamo ben 9 vini che vengono dalla Campania, dal Friuli, dalle Marche, dal Veneto e dal Piemonte. Le uve da cui provengono sono anch’esse quasi tutte autoctone: stiamo parlando di fiano, timorasso, friulano, malvasia istriana, verdicchio e garganega, con un solo sauvignon per quanto riguarda le uve alloctone.
Ma adesso lasciamo da parte i discorsi, entriamo nel nostro pantheon e andiamo a conoscere i nostri Oscar in bianco per la guida di Winesurf 2022-2023.
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Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.
