Fazi Battaglia, di anfora in anfora.1 min read

A Castelplanio (Jesi) Giovedi 22 marzo la storica azienda marchigiana – con solidi ed inevitabili rimandi capitolini – ha presentato la nuova bottiglia/anfora del Verdicchio Titulus.

E chi (non) l’avrebbe mai detto? Chi ha pensato anche solo un momento che Fazi Battaglia, ovvero lo “sdoganamento commerciale” – ricco nel passato di pro quanto di contro – del Verdicchio dei Castelli di Jesi, si sarebbe privata dell’anfora?
Era davvero impossibile.
E infatti l’esigenza di modernizzazione, che ha portato l’azienda ad affidarsi ad un mago del marketing come Maurizio de Robilant della Robilant & Associati, si è “risolta” in un restyling della confezione tutto sommato lieve, anche se di classe.
Ma quello che più conta – almeno agli occhi del critico – è il contenuto. Ineccepibile nella sua semplicità.
Come ha dimostrato la mini verticale che scendeva fino al 2003 (ancora fresco).
Ma l’Azienda aveva in serbo di più: una verticale del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Massaccio, ovvero i piani alti della Denominazione.
Uve leggermente surmature, affinamento sui lieviti, niente legno, queste le caratteristiche tecniche.
Nel bicchiere: opulenza tropicaleggiante, toni di muffa in qualche annata, acidità e classe. Grandi 1998 – mai commercializzato – e 2001,  e l’impressione di un vino che necessita sempre di 4-5 anni di vetro per aprirsi sul serio.
Alla fine, tanto calore umano da Maddalena Mazzeschi, eccelsa (vorrei vedere….è anche la nostra!!) PR aziendale e tante emozioni da parte della famiglia.
E anche qualche lacrima. Vera.
Chapeau!

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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