Eccovi il vincitore del nostro concorso su Vinitaly3 min read

Il nostro piccolo concorso su un buon motivo per andare o non andare al Vinitaly ha avuto sicuramente successo: quasi cinquanta commenti e tutti interessanti.

Tra il buon motivo per andare o per non andare ha vinto di gran lunga il primo e questo, a spanne, vuol dire che Vinitaly, nonostante le pecche che si rilevano anno dopo anno, ha ancora un notevole appeal.

Tra i motivi principali per andarci spicca (ma guarda un po’..) il poter assaggiare vini di altre zone o comunque prodotti molto cari o non facilmente reperibili sul mercato. Quindi una delle spinte principali, almeno per gli appassionati, è la curiosità e la voglia di conoscere.

Tra i buoni motivi per non andare troviamo soprattutto la confusione e la ressa nei padiglioni, mentre più defilata (che le cose stiano migliorando??) è l’organizzazione generale della fiera, da sempre un cruccio per gli addetti ai lavori.

Ma veniamo ai commenti che si sono giocati il primo posto e quindi le sei bottiglie di vino. Il qui presente giudice unico e insindacabile  ha dovuto pensare parecchio prima di giungere a stilare la classifica.

Tendenzialmente preferisco commenti brevi e frizzanti e quindi la bellissima giornata al Vinitaly descritta da Claudio Mollo, pur facendomi divertire molto non è mi sembrava adatta per la vittoria. Poi Claudio non ha bisogno delle mie sei bottiglie di vino!  

Neanche Stefano Cinelli Colombini ha bisogno delle mie bottiglie (magari potevo spedirgli, come Brunello, proprio il suo…) però il suo meraviglioso commento, che racchiude tutta la toscanità di un toscano mi ha fatto tentennare parecchio prima di non attribuirgli la vittoria.

 Come detto mi piacciono i commenti brevi e frizzanti: quello di Giuditta Lagonigro, furlana DOC facente parte della squadra terza classificata ad Enocup sarebbe stato perfetto: genialmente assurdo e simpatico al tempo stesso, però…..

Però in una fiera che è chiaramente e dichiaratamente improntata sul business, dove (non sono parole mie) “si va per vendere o per comprare qualcosa”, trovare una persona che ci va per sognare e poter continuare a farlo è per me motivo più che valido per attribuirgli il primo posto. Commenti simili a quello di Giovanni ce ne sono stati diversi,  ma  nel suo ho sentito chiaramente le parole nascere dal cuore. Nel suo ho sentito sprizzare felicità dal poter conoscere e assaggiare nuovi vini e per questo che la giuria formata da me, dal Macchi e dal direttore di Winesurf ha deciso di dichiararlo vincitore. Forse non sarà il commento più divertente, fantasioso, impertinente ma è talmente pieno d’amore per il vino e per la vita che non poteva non essere premiato.

Gli spedirò con grande piacere le sei bottiglie promesse.

A questo punto l’appuntamento è per il concorso del prossimo anno a cui, visti i buoni risultati del primo, cercheremo di dare più spazio e importanza, anche mettendo in palio un numero maggiore di premi.

A proposito, il commento di Giovanni e quelli di tutti gli altri potrete leggerli  cliccando qui .

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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