E’ morto Giovanni Panizzi2 min read

Giovanni Panizzi, il notissimo produttore di Vernaccia di San Gimignano, per molti anni presidente dell’omonimo consorzio si è spento questa notte, venerdì 15 ottobre. 

Alla notizia sono rimasto senza parole: ho ripensato alle tante volte che ci siamo visti, che abbiamo assaggiato assieme i suoi vini, che ho potuto apprezzare la sua intelligenza e la sua bontà d’animo e, non vi nascondo, ho pianto.

Ho pianto ricordando l’uomo che era arrivato da Milano e si era innamorato di quel piccolo paese dove, sue parole “Tutti tenevano la chiave infilata nella toppa dell’uscio di casa perché tutti si fidavano di tutti”. E ci voleva uno di fuori, con scarsissima esperienza nel vino,  per vedere con chiarezza gli errori che allora si facevano nel produrre la Vernaccia di San Gimignano.

Gianni divenne produttore ed in pochi anni diventò il punto di riferimento per chi voleva assaggiare una buona Vernaccia. I suoi vini avevano la capacità di essere buoni subito e (cosa difficilissima allora) di poter anche invecchiare bene. Negli anni la sua vernaccia diventò quella di riferimento ed anche lui era un riferimento per la denominazione. Non per niente, in uno dei momenti più difficili per San Gimignano si prese la responsabilità del consorzio, divenendone presidente.  Se oggi i produttori di San Gimignano possono guardare al futuro con una maggiore tranquillità e soprattutto con idee più chiare devono ringraziare questo signore gentile, dai toni pacati ma sempre  disponibile al confronto.

Oggi il mondo del vino perde una delle persone migliori, uno che ha sempre guardato avanti con coraggio e speranza  anche nei momenti più difficili, anche quando ha dovuto cedere l’azienda che aveva creato, rimanendone comunque direttore e responsabile. Mi ricordo quando nemmeno un anno fa lo comunicò alla stampa durante una manifestazione ufficiale, con quel tono asciutto e semplice, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Mi piace pensare che abbia accolto la morte con lo stesso tono e che lei l’abbia accompagnato verso altri vigneti  con il rispetto e la deferenza che meritava . Che la terra ti sia leggera, Gianni.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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