E’ il momento della febbre alta!3 min read

Potranno fallire l’autunno, l’inverno, la primavera, ma l’estate è una stagione che solitamente mai delude – tranne pochissimi casi, tipo il 2002!.
Insomma, l’estate 2007, che per alcune zone sembrava avviata in sordina, si sta prendendo una bella rivincita, mostrando sole e temperature al di sopra delle medie stagionali.
Per non fare il tragico riporto alcune informazioni riportate dal Centro Epson-Meteo: l’alta pressione nord africana, ha insistito sull’Italia un po’ per tutto il mese, apportando non solo bel tempo, ma dando anche luogo ad una delle più intense ondate di caldo almeno degli ultimi 30 anni, per intensità (media delle temperature massime a livello nazionale: 33.5 gradi circa), per durata (12 giorni) e per estensione (tutta l’Italia). Ma ecco le temperature massime assolute raggiunte in alcune località della penisola: 43 gradi ad Amendola; 40 °C a Ferrara (record assoluto), Taranto, Foggia, Marina di Ginosa, Grottaglie; 39 °C a Frontone (record assoluto), Lecce e Catania; 38 °C a Verona (record per luglio), Bologna, Firenze, Pescara, Reggio C., Catanzaro, Crotone; 37 °C a Bolzano, Udine, Bari; 36 °C a Milano, Bergamo, Brescia (record per luglio), Treviso, Rimini, Ancona, Roma, Alghero; 35 °C a Venezia, Trieste, Piacenza, Potenza, Alghero, Messina, Palermo.
I superamenti di tale soglia negli ultimi 30 anni erano stati in numero maggiore solo nell’ondata di caldo dell’agosto 2003 (il valore di 34 gradi fu superato ben 530 volte), nell’ondata di caldo del luglio 2003 (290 superamenti), in quella del giugno 2003 (260 superamenti); molto simile invece l’ondata di caldo del luglio 2006 (202 superamenti).
La febbre del pianeta continua a salire tanto che diviene di mese in mese sempre più credibile l’ipotesi ventilata dalla NOAA all’inizio dell’anno che prefigurava il 2007 come l’annata, in assoluto, più calda da sempre (o almeno da quando esistono i rilevamenti termometrici). Il primo semestre del 2007 risulta il più caldo almeno degli ultimi 40 anni (+ 0,79 °C rispetto alla media del periodo 1951-1990). Seguono, in ordine decrescente, il 2002 (+ 0,78 °C), il 2005 (+ 0,78 °C), il 1998 (+ 0,77 °C) e il 2003 (+ 0,66 °C). Prendendo ad esempio le estati 2002-2003 in Italia è comunque interessante notare come la febbre non sia omogenea.
Passando a parlare del vigneto vediamo che iniziano ad evidenziarsi chiaramente i sintomi di questa situazione: sono ormai in esaurimento i contenuti idrici dei suoli già abbastanza scarsi visti gli apporti mancanti (in alcuni casi) dell’inverno e della primavera. Questo coglie le viti in un momento d’intensa attività vegetativa, con fenomeni molto diversi di patimento e di sofferenza per la mancanza di acqua, che si rilevano di solito durante le ore pomeridiane e a seconda delle caratteristiche dei singoli vigneti.
In genere la vite continua a confermare il suo anticipo nel proprio ciclo vegetativo rispetto alle precedenti annate, in particolare nel Nord e Centro Italia, (per esempio in Franciacorta è già iniziata la vendemmia del Pinot Bianco e dello Chardonnay per le basi spumante) ma molto potrà ancora dipendere dal prossimo periodo.

Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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